“Lancel non è in vendita”

Richemont non ha ricevuto un’offerta ritenuta soddisfacente per Lancel e ha cambiato strategia in merito alle divisioni che portano in azienda risultati insoddisfacenti. L’azienda produttrice di pelletteria viene valutata dagli analisti tra i 200 e i 500 milioni di euro. La holding ginevrina, che abbraccia venti brand inclusi Cartier e Iwc, ha comunicato di voler determinare nel giro di due anni una svolta anche per Montblanc e Dunhill. Quest’ultimo sotto la guida di Fabrizio Cardinali (ex Lancel) dovrebbe rinvigorire il suo stile britannico. “E’ una decisione sorprendente ed è probabile che lo sia in senso negativo” ha commentato Thomas Chauvet, analista di Citi. Di diversa opinione Stephanie D’Ath di Sanford C. Bernstein: “Hanno contante, possono aspettare di vendere a miglior prezzo”. Lancel e Dunhill hanno riportato perdite per 35 milioni di euro. Gary Saage, a capo delle finanze Richemont, ha spiegato che “vendere ad un prezzo basso non è una soluzione e in ogni caso la nostra ricerca di un acquirente riguardava la sola Lancel”, ma ad ottobre si erano chiuse negativamente le trattative per aggregare Yoox e Net-a-Porter. Financier Richemont ha riportato vendite in aumento del 9% nei primi sette mesi del 2013, del 12% a ottobre, ma in virtù di gioielli e orologi, i quali costituiscono l’80% del business, e che oggi presentano margini operativi superiori al 30%. Le vendite del gruppo in Asia sono aumentate del 4% (5,32 miliardi di euro), in Europa e Medio Oriente sono invece diminuite del 10% e negli Usa dell’1% a causa della debolezza del dollaro. (pt)

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