Mulberry torna al lusso accessibile

Mulberry sta cercando di cancellare l’effetto Guillon, l’amministratore delegato licenziato lo scorso mese dopo aver fallito la strategia di elevare il brand britannico ai livelli di Gucci e Vuitton. Il direttore creativo, Emma Hill, aveva rimesso il mandato a settembre in opposizione all’ambiziosa strategia. Adesso si torna al lusso accessibile, per fare concorrenza a Coach, Tory Burch e Michael Kors. Godfrey Davis, l’attuale ceo ad interim, dichiara: “Non cambio radicalmente le cose, ma guardo alle necessità di quella che ritengo sia la nostra cliente”. Davis ha confermato che Mulberry si concentrerà su un prezzo diverso della borsetta: “Quello tra 500 e 1000 sterline è il nostro territorio, mentre di recente il profilo del brand è salito oltre”. Verrà rallentata l’espansione dei negozi, che saranno cinque invece di otto. Mulberry ha comunicato che nel bilancio dell’anno fiscale appena concluso (31 marzo) si attende profitti inferiori al previsto, ovvero 14 milioni di sterline (19 milioni di euro) dai 26 del 2013. L’insuccesso è anche dovuto alle prestazioni negative di alcuni negozi minori negli Usa. Barclays ha determinato che nel 2015 l’azienda diminuirà gli utili del 42%. (pt)

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