Per Fossil meno pelletteria e più orologi

“La nostra crescita è sostenuta dalle vendite degli orologi, che è riuscita a compensare le difficoltà che registriamo nel comparto della pelle”. E’ la sintesi agli azionisti offerta da Kosta Kartsotis, amministratore delegato di Fossil, che ieri ha reso noto il bilancio del primo trimestre 2014. L’azienda con sede a Richardson, in Texas, ha riportato profitti per 66,3 milioni di dollari, inferiori dell’8,2% a quelli dello stesso periodo 2013 ma leggermente superiori alle attese di Wall Street, che ha comunque punito Fossil con lo scivolamento delle azioni (-0,6%) ieri nel dopo mercato. Il fatturato ha raggiunto 776,5 milioni, ovvero più 14%, di 5 milioni superiore alle attese degli analisti, grazie soprattutto ai prodotti lusso o comunque ad elevato margine. Il wholesale è salito del 13%, i negozi diretti hanno registrato +18% e il calo delle vendite in Asia-Pacifico ed Europa è stato neutralizzato dall’incremento del business Usa. La vendita degli orologi è aumentata del 17,2% (601,4 milioni di dollari), del 33% quella della gioielleria (56,5), mentre la pelletteria è retrocessa del 3% (99,7). Il ceo ha anticipato che Fossil ha diminuito le attese del 2014 al valore di 6,90 dollari ad azione contro i 7,20 dollari attesi da Wall Street. (pt)

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