Sapaf Atelier 1954 incontra i clienti con il virtual showroom

Sapaf Atelier 1954 incontra i clienti con il virtual showroom

Tutto operativo”. Da Scandicci arriva un segnale positivo. A lanciarlo è la pelletteria Sapaf Atelier 1954, guidata da Andrea Calistri. “Abbiamo messo in pista un sistema di video conferenze per rimanere in contatto coi clienti – racconta l’imprenditore –. Abbiamo accorciato le distanze coi clienti che non possono viaggiare in questo momento”. L’azienda, specializzata in produzioni d’eccellenza per private label e a marchio proprio, ha attivato un virtual showroom come soluzione per garantire continuità nei rapporti commerciali. E la produzione? “Stiamo lavorando a pieno ritmo. Siamo nel momento delle consegne. Abbiamo ovviamente attuato tutte le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria, nel rispetto di quanto richiesto a tutti, adottando una serie di procedure che fanno seguito alle norme introdotte dal governo”.

Lo showroom virtuale di Sapaf Atelier 1954

Non ci si ferma per l’impossibilità di vedersi fisicamente – afferma Calistri –. Abbiamo già fatto due meeting e tutto funziona”. Il sistema di videochiamate Skype consente all’azienda di “ricevere” buyer e clienti all’interno della showroom aziendale. Un’iniziativa pensata per non interrompere i rapporti con i propri contatti nel resto del mondo senza, ovviamente, contravvenire alle limitazioni attive su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è “non interrompere la catena che lega il Made in Italy al resto del mondo”.

Produzione no-stop

Lavorando molto con il mercato nordamericano, oltre che con l’Europa, la nostra produzione non si è fermata – racconta Calistri, che è anche vicepresidente di Assopellettieri –. Siamo in pieno momento di consegne e per ora non sembrano esserci criticità, almeno per gli ordini che abbiamo in corso”. Le preoccupazioni ci sono e il pensiero è per l’invernale. “Tra luglio e settembre vedremo come andrà. Mi preoccupa la collezione invernale e quella dopo, la Cruise. Anche ammesso che la curva di contagio sia in discesa, bisogna vedere nel resto del mondo cosa succederà. Avremo comunque davanti un anno difficile. Il mercato ne subirà di sicuro le conseguenze, ma non possiamo ancora calcolarle. Lavoriamo con tanti e piccoli clienti e la diversificazione speriamo che ci aiuti”.

 

 

Sicurezza in manovia

Per garantire la sicurezza nel lavoro in manovia, Sapaf applica “tutte le normative via via aggiornate”. Ogni mattina viene organizzata una riunione coi dipendenti per rinnovare le raccomandazioni e fare il punto della situazione. “Per fortuna tra i nostri banchi di lavoro c’è una giusta distanza”. Per lo scarico e carico delle merci sono usate mascherine e guanti e sono vietati gli accessi a chi non è addetto ai lavori. “Noi raccomandiamo di rispettare le regole, così ci auto-garantiamo di lavorare in sicurezza”.

Scandicci silenziosa

Nella zona industriale di Scandicci c’è movimento, non quello solito ovviamente – racconta Calistri – . Ci sono aziende che lavorano in modo ridotto. E in generale si percepisce una sensazione strana. Non c’è il fermento che si respira normalmente. C’è una sorta di silenzio. Stiamo affrontando una dura prova a livello nazionale e globale – conclude l’imprenditore fiorentino -. Il nostro contributo positivo consiste nell’esserci”. (mvg)

 

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