84,5 miliardi: il record del Singles’ Day e le ombre che nasconde

84,5 miliardi: il record del Singles’ Day e le ombre che nasconde

Singles’ Day in Cina: bene, ma non benissimo. Alibaba batte come ogni anno il record di incasso, ma per la prima volta in assoluto la crescita registrata durante l’evento, che ormai dura 11 giorni e non più solo 1, non è stata a doppia cifra. L’evento, la più grande “festa dello shopping al mondo”, ha dovuto fare i conti con alcune ombre particolarmente cupe connesse alle problematiche di logistica produttiva, all’inflazione e al rallentamento dell’economia cinese. Così, per compensare l’incremento dei costi, i rivenditori hanno ridotto gli sconti e i consumatori hanno comprato meno del previsto.

Il record del Singles’ Day

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, Alibaba ha dichiarato che il valore lordo della merce (GMV) venduta per il Singles’ Day è stato di 84,5 miliardi di dollari. L’evento, durato dal 1° all’11 novembre, ha, dunque, registrato una crescita dell’8,45% rispetto al 2020, fermandosi per la prima volta a una sola cifra da quando è nato il Singles’ Day, nel 2009. Su Tmall, erano presenti 290.000 marchi (un altro record) e oltre 14 milioni di prodotti scontati. Tra questi anche moltissimi accessori fashion che, in alcuni casi, hanno letteralmente fatto il botto. Per esempio, come è successo a Gu Liang, fondatore del marchio cinese di pelletteria Warm Studio, che ad Ansa-Xinhua ha raccontato di vendite quasi incredibili: “70.000 borse vendute, un volume tre volte superiore a quello del 2020″.

 

 

54,6 miliardi per JD

JD.com ha comunicato che la quantità totale delle sue transazioni è aumentata del 28,6% per un valore di 54,6 miliardi di dollari. Il tasso di crescita è stato inferiore al +32,8% dell’anno scorso, ma superiore al +27,9% del 2019. “I consumatori cinesi sono diventati più attenti ai prezzi e alla qualità dopo Covid”, spiega Britton Russell, analista di AlixPartners Hong Kong, a South China Morning Post. I commercianti hanno dovuto fare i conti con l’aumento delle materie prime e dei trasporti, riducendo le offerte e gli sconti oppure tagliando la pubblicità. (mv)

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