Amazon investe per un centro logistico nel Lazio, mentre Birkenstock l’abbandona: “Troppi falsi”

Il nuovo polo logistico sarà una struttura da 60.000 metri quadri e 1.200 addetti ai lavori. Sorgerà a Passo Corese (Rieti) e per la sua costruzione (inaugurazione prevista tra tre anni) saranno investiti 150 milioni di euro. Amazon, che dal 2010 in Italia ha già speso 450 milioni di euro, annuncia l’apertura di una nuova struttura logistica. Tutto per cavalcare l’onda dell’e-commerce. Secondo un studio Euromonitor, entro il 2020 la vendita al dettaglio online in Italia crescerà del 14% annuo. Nello Stivale, dove Amazon è il secondo player (dietro Ebay e davanti Apple), abbigliamento e calzature sono la categoria merceologica che genera il giro d’affari maggiore (che in cinque anni dovrebbe arrivare a 3,7 miliardi, partendo dagli 1,8 attuali). C’è, però, chi si dissocia da tanto entusiasmo per il digitale. Stando a un’indiscrezione dell’emittente statunitense CNBC, dal prossimo primo gennaio Birkenstock non permetterà più la vendita dei propri prodotti su Amazon. Perché? In una sorta di revival in salsa occidentale del caso Alibaba, il marchio tedesco di calzature ritiene il portale di e-commerce troppo inquinato dal mercato dei falsi e quindi lesivo per il brand. Oliver Reichert, amministratore delegato di Birkenstock, non è uno che ha fretta di inseguire le tendenze. L’azienda che dirige esiste da 240 anni e, come ha avuto modo di dire più di un anno fa a proposito delle collaborazioni con le griffe, “abbiamo visto tanti arrivare e tanti sparire”. A dire: non abbiamo paura di perdere il treno del digitale, il futuro di Birkenstock non dipende da Amazon. (rp)

 

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