Cina, ripensamento dei brand che aprono meno negozi

Secondo una ricerca curata dall’agenzia di consulenza inglese Knight Frank riguardante il China Retail Market, due terzi tra i 45 maggiori brand internazionali presi in considerazione hanno fallito i propri piani di espansione in Cina previsti per il 2013, ovvero non sono riusciti ad inaugurare il numero di negozi monomarca che avevano annunciato ad inizio anno. Gli unici marchi decisamente in controtendenza sono stati Zara (22 store aperti contro gli 8 previsti) e Ralph Lauren (26 contro i 20 annunciati, nella foto); bene anche H&M, Gap, C&A. Louis Vuitton, che doveva aprirne due, ne ha inaugurati quattro. Meglio del previsto (2) anche Ferragamo, che ha raggiunto quota 3. Tra i big del made in Italy, hanno mancato l’obiettivo Prada (4 contro i 7 previsti) e Gucci, che addirittura da dieci aperture previste è precipitata a quota zero. Stando allo studio, i motivi principali del rallentamento della moda in Cina sono stati gli effetti della politica anti-corruzione avviata dal Governo, la difficoltà dei brand nel trovare siti ideali dove aprire nuovi store, il boom dell’e-commerce e un eventuale cambio di strategia dovuto a ragioni interne di ciascun singolo brand.

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