Hong Kong, retail tradizionale sempre più in affanno: il futuro è nell’e-commerce?

Non conosce sosta il calo del retail a Hong Kong: sono ormai 19 mesi consecutivi che le vendite negli store fisici fanno registrare il segno meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: stando agli ultimi dati, relativi al mese di settembre, il calo è stato del 4,1%, per un valore di 33,758 milioni di dollari di HK, pari a 4,1 milioni di euro. Secondo Joseph Yuen, presidente della HK Federation of E-commerce, proprio il commercio online potrebbe essere l’ancora di salvezza per il settore retail, visto che già molti siti web che vendono online per la clientela cinese hanno base a HK. Da parte sua, la Hong Kong Retail Management Association ha fatto sapere che darà vita ad un apposito servizio di verifica degli e-shop per accertarsi della qualità e originalità dei prodotti posti in vendita. Nel frattempo, Abercrombie & Fitch chiuderà l’unico negozio a Hong Kong con due anni di anticipo e, per questo, dovrà pagare una penale di circa 16 milioni di dollari. È l’ennesima chiusura che segue le (circa) cinquanta statunitensi ed è il presumibile risultato di una diminuzione delle vendite, tra agosto e ottobre, pari al 14% rispetto allo stesso periodo nel 2015. Anche Forever 21 e Coach hanno già deciso di lasciare Hong Kong. Helen Mak, senior director e head of retail services di Knight Frank, società di consulenza immobiliare, ha dichiarato al The South China Morning Post che dopo 10 anni di crescita retail, Hong Kong sta perdendo il proprio appeal, soprattutto per i turisti stranieri che ormai prediligono altre mete, come la Corea del Sud e Taiwan. Anche il deprezzamento dello yuan ha esercitato un certo effetto sul business retail, rendendo le merci della città più care. (ap)

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