A Rimini le scarpe non le vende più nessuno: chiude anche Gori, insegna ultracentenaria. Resiste solo Casadei

Laddove non riuscì la guerra, è riuscita la crisi. Non è una battuta, ma il destino di Gori, storico negozio di calzature a Rimini, dal 1931 nel centralissimo Corso d’Augusto. Nome legato alle scarpe da cinque generazioni, a fine 2016 abbasserà la saracinesca e non rinnoverà il contratto d’affitto. “Con i chiari di luna attuali non ce la siamo sentita di affrontare un rinnovo – affermano Pierpaolo Gori e la moglie Silvia -: è dura per una piccola bottega famigliare come la nostra riuscire a sopportare costi d’affitto importanti e contemporaneamente i cali delle vendite”. L’insegna fu fondata da Pietro Gori all’inizio del ‘900, artigiano che imparò il mestiere a San Mauro Pascoli e, avviando una linea di produzione, si racconta che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò pellami, fodere, chiodi e macchine creando una doppia parete nella fabbrica. La chiusura di Gori fa seguito a tante altre sempre nel centro storico di Rimini nel corso degli anni (Pollini, Valleverde, Bata, Diesel). L’unico a resistere è Casadei. (ff)

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