Il coraggio di osare di Rick Owens sfonda l’era del quiet luxury

Il coraggio di osare di Rick Owens sfonda l’era del quiet luxury

Mentre il mondo (della moda e non) invita alla prudenza, c’è ancora chi ha il coraggio di osare. Il fashion mondiale propone look quotidiani dall’eleganza non eccessiva, il cosiddetto “quiet luxury”. Be’ Rick Owens ha sbaragliato il mood con colori intensi ed energici, insieme al tipico total black della griffe, e costruzioni quasi totalmente in pelle. Gli abiti scultorei, che hanno sfilato durante Paris Fashion Week, hanno valorizzato le potenzialità e la struttura dei pellami accostandoli a veli e trasparenze. Quello di Rick Owens è un messaggio di resilienza, una presa di posizione nel ribadire la libertà creativa, la forza della moda come forma d’arte. E per questo il designer ha scelto un materiale da lui sempre amato, ma mai così tanto protagonista della sua passerella.

Il coraggio di osare di Rick Owens

Abiti lunghi da diva, gonne lineari, gilet e giacche biker dalle spalle appuntite. Tutto in pelle. Le tonalità variano dal nero al marrone, al rosso, all’arancione. Rick Owens ha presentato una collezione coraggiosa, in cui ha sfidato il suo stile profondamente tenebroso (ancora presente, come negli occhi iniettati di nero dei modelli) insinuando gioia ed entusiasmo nelle pieghe dei suoi look. Il designer, a margine del défilé, ha ringraziato gli artigiani italiani che lavorano con e per lui da anni (come i guantai di Napoli) e tutti i partecipanti al progetto.

 

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Gauchere e Lanvin

La pelle è materia per esprimere eleganza anche sulle passerelle parigine di Givenchy e Gauchere. Con meno audacia di Owens, con un piglio più delicato e morigerato. I pellami, alternati a seta e trame velate, sono usati come raso per costruire abiti da sera sirena, colonna o drappeggiati nella collezione disegnata da Matthew Williams per Givenchy. Mentre Gauchere ha utilizzato moltissima pelle per i suoi look androgini e urban. Pantaloni, trench e top in pelle sia per l’uomo che per la donna. Semplicità e rigore in forme comode, dinamiche e per questo contemporanee.

Miracolo Balmain

In pelle, ma anche in lattice e addirittura plastica, erano i fiori degli abiti Balmain. Un tripudio di applicazioni per una collezione che potremmo definire improvvisata. Sì, perché Olivier Rousteing ha dovuto reinventare gran parte dei suoi look in un paio di settimane. Dei ladri hanno rubato il 70% della collezione quindici giorni prima dello show. (mvg)

In foto look Rick Owens (immagini da Vogue, credits gorunway)

 

 

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