Milano Moda Rock: da Versace a Plein la musica travolge le sfilate

Rock, tecno, punk. La moda maschile andata in scena durante il fine settimana alla fashion week milanese è stata, prima di tutto, un inno alla musica: la più “dissacrante”, con profondi e precisi echi ‘90. Un fil rouge che accompagna anche l’ultimo giorno di défilé milanesi, in attesa della chiusura di Milano Moda Uomo, metaforicamente affidata a Giorgio Armani, che porterà in scena oggi pomeriggio la sua collezione primavera-estate 2020 passando poi il testimone alla fashion week parigina, in calendario da domani fino al 23 giugno.

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Versace ha optato per una sorta di celebrazione dei Prodigy, a pochi mesi dalla recente scomparsa del frontman del gruppo, Keith Flint. In passerella stampe animalier, texture laminate e i dettagli in lurex su abiti formali. Non mancano i modelli in pelle maculata con frange, i gilet da biker e il denim scuro. Philipp Plein, che da sempre esprime una radicata anima musicale, ha ribattezzato la sua sfilata-evento, Mosters of Rock. Immancabili i completi da motociclista in pelle lavorata con patch logati o giacche in denim e sneaker fluo. Anche John Richmond ha presentato una collezione molto rock con giacche bikers, borchie, tattoo e pelle nerissima. Da Emporio Armani le atmosfere sono più eteree e orientali (non è un caso, forse, dato che il marchio ha recentemente portato in scena in Giappone la sua prima pre-collezione). Dominano la passerella giacche impalpabili, giubbotti doppiati in denim e pantaloni larghi, a palazzo, accompagnati da cinture portate come marsupi. I materiali spaziano tra il lino e la juta, la seta e la viscosa, fino ad arrivare all’organza. Immancabili zaini, marsupi e grandi borse a mezzaluna. Ermenegildo Zegna, che ha aperto la fashion week con una sfilata d’impatto nell’ex area Falck di Sesto San Giovanni ha messo in luce le potenzialità del concetto di economia circolare e upcycling. #UseTheExisting è l’hashtag scelto per raccontare i capi realizzati con tessuti che provengono da scarti. Irrinunciabile la pelle, che spicca nei giubbotti da biker (ma sempre molto eleganti), negli stivaletti e nelle microborse. Un tripudio di piante e fiori lussureggianti ha fatto, invece, da cornice alla sfilata che ha proiettato Dolce&Gabbana in uno scenario esotico. Il duo ha salutato per questa stagione le atmosfere siciliane per ispirarsi alla giungla e i suoi modelli sembrano esploratori d’altri tempi. Tra i tocchi preziosi della collezione, le applicazioni in coccodrillo che contraddistinguono le calzature di forma allungata, con impunture a contrasto o tempestate di borchie dorate. Pelle protagonista nelle presentazioni dei marchi di accessori: da Tod’s che si è ispirato al mondo della moto con il classico biker da motociclista (in nappa ultraleggera) a Jimmy Choo che ha preso spunto dal soul di Marvin Gaye per rimettere con decisione la pelle al centro della sua proposta.

Nelle immagini, tratte da cameramoda.it, (da sinistra): Philippe Plein, Versace, Tod’s

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