NYT, così PETA si infiltra in sfilate (teoricamente) impenetrabili

NYT, così PETA si infiltra in sfilate (teoricamente) impenetrabili

Permeabilità e acquiescenza delle società organizzatrici degli eventi. Mercato nero degli inviti. Pass da membri dello staff e liste chiuse che tanto chiuse non lo sono. Vi siete mai chiesti come fanno quelli di PETA a infiltrarsi in sfilate impenetrabili e blindate, almeno sulla carta? Chi non bazzica il mondo dell’alta moda, ma ogni tanto si imbatte sui social in foto di militanti veg imbucate in passerella, può pensare che non ci sia niente di strano. Chi quel mondo lo frequenta sa bene, invece, quanto sia (in teoria) chiuso ed esclusivo, e per questo qualche domanda se la fa. PETA è reduce da quattro blitz in quattro settimane. Si è infiltrata durante le presentazioni di Coach a New York, di Burberry a Londra, di Gucci a Milano e di Hermès a Parigi. Come è stato possibile? Un’inchiesta del New York Times svela l’area grigia intorno all’industria delle sfilate.

Missione: infiltrarsi in sfilate impenetrabili

Gli addetti ai lavori un po’ si giustificano, un po’ ammettono il problema. “Era da un po’ che non succedeva – dice ad esempio al New York Times Rachna Shah, partner e CEO di KCD, società di pubbliche relazioni di alto profilo nel settore della moda –: si è abbassata la guardia”. Dall’inchiesta del NYT emerge chiaramente che il sistema dell’organizzazione eventi è a tratti lassista e a tratti complice. La testata newyorchese ha parlato con i militanti di PETA che hanno organizzato ed eseguito l’irruzione durante la sfilata parigina di Hermès: i dettagli la dicono lunga.

 

 

Cosa non funziona

I militanti non fanno segreto di aver avuto braccialetti che li identificavano come membri dello staff della società allestitrice dello show, cosa che ne ha favorito prima lo studio della location in fase di preparazione e poi l’ingresso nel giorno dell’evento. C’erano liste di persone autorizzate a entrare nel backstage, “ma queste liste spesso sono flessibili”, riporta NYT. Così come durante le fashion week vige “un mercato nero degli inviti” al quale attingere all’occorrenza. Quando poi i militanti colgono l’occasione per balzare in passerella, le loro manifestazioni durano poche decine di secondi, tanti quanti ce ne mette la security ad allontanarli. Ma nell’epoca dei social sono più che sufficienti per dire che la missione è andata a buon fine, perché le immagini delle loro intemerate fanno il giro del web.

Foto dai social

 

 

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