Aquarno: i rassicuranti esiti del controllo ARPAT sull’Usciana

Aquarno: i rassicuranti esiti del controllo ARPAT sull’Usciana

“I campionamenti sono stati effettuati il 19 maggio 2021 con il prelievo di sedimenti in vari punti del canale Usciana”. A scriverlo è ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) in relazione a una richiesta ricevuta dall’amministrazione comunale di Castelfranco di Sotto. Obiettivo: monitorare i sedimenti nel canale Usciana, “corpo idrico che riceve lo scarico finale del depuratore Aquarno di Santa Croce sull’Arno”. In altre parole, “il depuratore tratta le acque reflue urbane di origine industriale di tutta l’area del Distretto Conciario Toscano situata sulla riva destra dell’Arno. E dei reflui di origine civile dei Comuni di Santa Croce sull’Arno, Fucecchio, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte”. Gli esiti del controllo, presentati lo scorso mercoledì, sono rassicuranti.

Gli esiti del controllo

ARPAT lo dice chiaro e tondo. Gli esiti del suo controllo, infatti, certificano che “lo stato qualitativo della matrice sedimenti nel canale Usciana risulta impattato dalle attività antropiche presenti e passate”. Ma, “senza identificare nello scarico attuale del depuratore Aquarno una significativa sorgente di contaminazione”.

 

 

I campionamenti

L’Agenzia toscana specifica (come si può approfondire cliccando qui) che “i campionamenti sono stati effettuati con il prelievo di sedimenti in vari punti”. Il primo “a monte dell’impianto di depurazione Aquarno e gli altri distribuiti a valle dello scarico lungo tutto il corso del canale fino alla cateratta finale prima dell’immissione nel fiume Arno”. ARPAT “effettua mensilmente il controllo allo scarico finale del depuratore Aquarno. I risultati dei controlli allo scarico finale nelle acque superficiali del canale Usciana, effettuati da gennaio a luglio 2021, sono tutti nella norma”. Lo sono, “anche al netto del fattore di diluizione, per quanto riguarda le sostanze pericolose, tra cui il cromo, e non pericolose previste dall’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale, ndr) che prevede valori limite in deroga a quanto previsto dal D.Lgs. 152/06 o nei BREF di riferimento, unicamente per i parametri Cloruri e Solfati”.

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