LVMH: i 5 milioni per l’Amazzonia e l’impegno per la biodiversità

LVMH: i 5 milioni per l'Amazzonia e l'impegno per la biodiversità

Per l’Amazzonia e per la biodiversità. Per la tutela dell’ambiente e per un’industria del lusso che sappia tutelare, e quindi coesistere, con l’ecosistema in cui opera e da cui ricava materie prime. LVMH ha presentato la sua strategia aggiornata per ridurre l’impatto ambientale del gruppo. Le maison controllate, ha spiegato Antoine Arnault (Image & Environment) durante l’evento UNESCO “Il nostro Pianeta, il nostro Futuro”, fondano il proprio successo non solo su pelle e cotone di qualità, ma anche su fiori, uve e pietre. Per questo per LVMH preservare la natura è una priorità di lungo termine.

Per la biodiversità

L’impegno di LVMH rientra nel suo programma LIFE 360 e si fonda su quattro pilastri. Stabilire una chiara e precisa misurazione dell’impatto sulla biodiversità. Ridurre o evitare l’impatto sugli ecosistemi, evitando le materie prime da aree a rischio deforestazione o desertificazione. Promuovere il welfare animale e rigenerare l’ecosistema. “Il lusso è l’intersezione di natura e creatività – sono le parole di Arnault –: abbiamo bisogno della natura per produrre i nostri prodotti di alta qualità, per questo la natura va rinnovata e salvaguardata. In quanto leader del lusso, LVMH è impegnata a fare della protezione della biodiversità una priorità assoluta. Negli obiettivi che ci siamo datti per ridurre la nostra impronta ambientale vediamo opportunità creative, non limitazioni”.

 

Per l’Amazzonia

Nell’ambito della partnership con UNESCO MAB (Man and the Biosphere), LVMH sostiene con 5 milioni di euro un piano quinquennale a favore dell’Amazzonia. Il programma ha un raggio d’azione esteso su quattro Paesi (Bolivia, Ecuador, Perù e Brasile) e si propone di sviluppare soluzioni pratiche contro la deforestazione e l’inquinamento delle acque, per il recupero dei territori degradati e per il sostentamento delle comunità locali. LVMH, come ha dimostrato a proposito della filiera delle pelli esotiche, ha un’idea fattiva e operativa della sostenibilità. Lo conferma anche in questa occasione.

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