Impegnarsi affinché la pelle sia esclusa dal fatidico Allegato I è l’obiettivo dichiarato delle associazioni nazionali e internazionali della concia, come UNIC e Cotance. Ora tutta la filiera può fare la propria parte per raggiungere l’obiettivo. Fino al 13 maggio la Commissione Europea svolge la consultazione pubblica sulla proposta di modifica del documento che censisce le commodities che devono sottostare agli oneri del regolamento anti Deforestazione. La pelle bovina (a tutti gli stadi di lavorazione) ne fa ancora parte: abbiamo buone ragioni per chiedere che non sia più così.
Auspicando un lieto fine
Chi segue le nostre cronache lo sa. È da quando se n’è cominciato a discutere nel 2021 che l’EUDR crea grandi grattacapi (per usare un eufemismo) alla filiera internazionale della pelle. E il posponimento al 2026 dell’entrata in applicazione del regolamento anti Deforestazione ha rappresentato sì una boccata d’ossigeno, ma non certo la soluzione ai problemi. La pelle ha buone ragioni per chiedere di essere esclusa da un regolamento condivisibile nei fini, ma non nei metodi. Come dimostra la ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la pelle non è un driver dei fenomeni di deforestazione e degradazione ambientale. Per il semplice motivo che non è un driver degli allevamenti, dei quali rappresenta al contrario un sottoprodotto. Per questo, alla luce dei relativamente bassi volumi di importazione di carne nel mercato europeo, l’EUDR così scritto promette di essere del tutto ininfluente sulle pratiche della zootecnia globale, ma di distorcere il mercato della pelle in maniera grave.
La pelle sia esclusa dall’Allegato I
Ora la consultazione indetta dalla Commissione Europea è un’occasione da non perdere. Fino al 13 maggio cittadini, aziende e organizzazioni sia europee che extra-comunitarie possono inviare i propri commenti tramite questo portale, previa registrazione al sistema informatico UE. Ognuno può scegliere di fare leva sull’argomento che ritiene più rilevante (i rapporti tra le filiere della carne e della pelle, la generale inefficacia del regolamento nel caso delle pelli bovine o le distorsioni del mercato finale, tra le altre). Il messaggio da recapitare a Bruxelles è uno solo: “Escludete le pelli bovine (codici doganali 4101, 4104, 4107) dall’allegato I dell’EUDR”.
Foto d’archivio
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