SICIT inizia bene il 2021: 22 milioni di euro i ricavi, +11,9%

SICIT inizia bene il 2021: 22 milioni di euro i ricavi, +11,9%

SICIT inizia bene il 2021 con vendite in rialzo dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. La società di Chiampo ha osservato una crescita su tutte le linee di biostimolanti per l’agricoltura e biocombustibili per la produzione energetica. Unica eccezione, i ritardanti per l’industria del gesso. Dal punto di vista dei mercati, l’incremento è trasversale, ma Middle East e Africa conoscono un vero boom.

SICIT inizia bene il 2021

Dal 1° gennaio al 31 marzo 2021 SICIT ha registrato ricavi per 22 milioni di euro, 2,3 milioni in più rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. La crescita, dunque, è dell’11,9%. Tale risultato ha riguardato tanto i biostimolanti per l’agricoltura (+17%) quanto il grasso animale per la produzione di biocombustibili per la produzione energetica (+29,4%). E, anche, i ricavi da servizi per il ritiro dei residui conciari (+13,3%). I ritardanti per l’industria del gesso (-10,1%) confermano, invece, un rallentamento a causa dei perduranti effetti dell’emergenza CRV sul mercato mondiale dell’edilizia. Analogamente, la crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (+3,8% in totale; +17,8% Italia), all’area Asia Pacific (+28,9%), dalle Americhe (+2,8%) al resto del mondo (Middle East e Africa, +92,5%).

 

 

Il commento

“Nel 2021 siamo partiti molto bene. In continuità con un anno eccellente come quello appena passato, nonostante il perdurare della pandemia”, commenta Massimo Neresini, CEO di SICIT Group (nella foto) -. Tra i fenomeni più significativi, vale la pena menzionare “la sempre crescente domanda di biostimolanti – commenta -. Domanda a cui si aggiungono nuovi ed importanti clienti, in quella che per noi è un’area di business fondamentale; la disponibilità, per la vendita, di un grasso animale purificato e de-acidificato di ottima qualità”. Poi: “L’eccellente disponibilità di residui conciari consegnatici, che hanno superato le 40.000 tonnellate, contro le 32.000 del primo trimestre 2020”.

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