Calzatura italiana, anno 2022: export a quota 9 miliardi di euro, prevede Prometeia. Nello stesso anno, gli USA…

Previsioni rassicuranti. Previsioni che si spera colgano nel segno. Le elabora Prometeia, in collaborazione con Confindustria, che le presenta all’interno di un lungo studio che valuta lo sviluppo su 31 mercati avanzati dell’export del Bello e Ben fatto italiano. Il cosiddetto made in Italy. L’aspettativa per la calzatura racconta di una prospettiva di crescita entro il 2020 di 1,8 miliardi rispetto a quanto fatturato nel 2016. Totale: 9 miliardi di euro. “Le prospettive sull’evoluzione dei consumi e dei redditi che alimentano il modello di previsione settoriale – si legge nell’analisi –  favoriranno una crescita delle esportazioni più dinamica rispetto a quanto registrato nell’ultimo biennio”. Fattore chiave? “A sostenere le prospettive delle imprese italiane non è solo l’entità della crescita attesa, ma principalmente la sua qualità”. Questo perché, sostiene Prometeia, dovrebbe essersi esaurito “il processo di downgrading qualitativo degli acquisti di calzature. Oggi il consolidamento della ripresa nei mercati avanzati può finalmente ridare slancio ai segmenti più congeniali all’offerta italiana”. Ulteriore risultato di questa previsione? Il sorpasso degli USA, che nel 2022 strapperanno alla Francia il primo posto nella classifica dei grandi clienti della scarpa italiana, passando da 1,2 miliardi di euro (206) e a 1,7. “La crescita premierà soprattutto le grandi città americane e i segmenti di mercati più sensibili alle tendenze della moda internazionali”.

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