Troppi stress fanno male a Lear: il trimestre è negativo

Troppi stress fanno male a Lear: il trimestre è negativo

L’instabilità internazionale pregiudica le vendite di Lear. La multinazionale statunitense, specializzata in interni e tecnologia automobilistica, ha chiuso il primo trimestre 2022 accusando un calo (anche degli utili) per certi versi ritenuto inevitabile, visti i troppi stress congiunturali in corso. Una condizione di criticità che, però, potrebbe essere solo temporanea. Le previsioni sul 2022, infatti, sono orientate, seppur in modo contenuto, verso un orizzonte di crescita.

Il trimestre è negativo

Vendite giù del 3%, utile in calo e previsioni di crescita da rivedere al ribasso. Lear chiude il primo trimestre 2022 certificando le difficoltà vissute a livello internazionale dal comparto dell’automotive. La multinazionale USA ha visto passare le vendite dai 5,35 miliardi del primo trimestre 2021 agli attuali 5,20 miliardi, mentre l’utile netto è sceso da 203,7 milioni a 49,4 milioni.

 

 

I comparti

La diminuzione degli utili è derivata principalmente da minori vendite dovute alla riduzione della produzione sulle nostre piattaforme chiave e ai maggiori costi delle materie prime. I quali hanno avuto solo una parziale compensazione dall’inserimento di nuovi fronti di business” spiegano dal quartier generale di Southfield, in Michigan.

Troppi stress per Lear

I problemi sono svariati, gli stress troppi. Anche se tutto – come evidenzia Lear – dipende da tre macrofattori: la guerra in Ucraina, i nuovi focolai Covid in Cina e la carenza di componenti. Conseguenza: la produzione rallenta o, in certi casi, si blocca. Tutto ciò ha portato forzatamente a rivedere le previsioni finanziarie sull’anno in corso che potrebbe chiudersi con una crescita non superiore al 3%. Cioè, con vendite comprese tra i 20,4 e i 21,2 miliardi di dollari. “In un contesto difficile, stiamo adeguando in modo proattivo la nostra struttura dei costi per allinearla ai volumi di produzione- afferma Ray Scott, CEO di Lear -. Continuiamo a investire nelle nostre attività principali per offrire una crescita redditizia, un forte flusso di cassa e rendimenti significativi per gli azionisti”.

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