Volkswagen già richiude, a FCA servono 6,3 miliardi in prestito

Volkswagen già richiude, a FCA servono 6,3 miliardi in prestito

La Fase 2 dell’auto stenta a decollare. A poche settimane dalla riapertura, Volkswagen è già costretto a chiudere alcune linee di produzione: la domanda di mercato è così bassa, d’altronde, che non ha senso costruire di più. Intanto a FCA servono 6,3 miliardi in prestito. Gli effetti del Coronavirus, insomma, non passano.

Problemi tedeschi

E così nella casa madre di Wolfsburg il gruppo VW ha chiuso due linee di montaggio dal 15 al 19 maggio. Per una terza, invece, non è stata disposta la serrata, ma l’orario ridotto nei giorni del 15, 20, 25 e 29 dello stesso mese. Come riepiloga l’agenzia AGI, il problema è di mercato: “I clienti non sono interessati all’acquisto di auto. L’entrata degli ordini è desolante” aveva già detto a fine aprile Bernd Osterloh, presidente del comitato aziendale e membro del consiglio di sorveglianza del gruppo. Nel frattempo, aggiungeva, i magazzini “stanno già raggiungendo i loro limiti”. Nello stabilimento tedesco si assemblano i modelli Tiguan e Golf. Se la produzione europea risulta al 35-50% della capacità, per Volkswagen le buone notizie arrivano dagli States. Dal 17 maggio la fabbrica di Chattanooga (Tennessee) riavvia progressivamente le attività. È chiusa dal 21 marzo.

A FCA servono 6,3 miliardi in prestito

In Italia, invece, l’auto ha bisogno di sostegno. La divisione nazionale di FCA (nella foto Imagoeconomica, una linea di produzione italiana di FCA) ha avviato con il Governo italiano la procedura per ottenere da SACE (l’agenzia per il credito all’export) la garanzia per una linea di credito. Secondo le disposizioni del Decreto Liquidità, la linea di credito dovrebbe essere pari al 25% del fatturato della società, cioè fino a 6,3 miliardi di euro. Come riporta ANSA, FCA è in trattativa con Intesa Sanpaolo per una linea di credito triennale. I fondi sono destinati alle attività italiane del gruppo.

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