Brenta, chiudere il 2020 meglio del 2019: il caso CY Calzature

Brenta, chiudere il 2020 meglio del 2019: il caso CY Calzature

Anche in Riviera del Brenta c’è chi cresce. CY Calzature di Fossò ha chiuso il 2020 in positivo e addirittura meglio del 2019. Merito del suo modello di produzione di tomaie e fondi, basato sull’assoluto il rispetto delle tempistiche (e non solo, come vedremo). Se negli anni passati ciò ha permesso all’azienda di crescere, ora rappresenta un punto di forza rispetto ai grandi cambiamenti che Covid ha imposto. Di tutto questo abbiamo discusso con il Direttore di Produzione di CY Calzature, Davide Boscolo Meneguolo.

Meglio del 2019

Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, per le imprese legate alla moda in maniera particolare. Nel distretto calzaturiero della Riviera del Brenta che aria avete respirato?

Il 2020 ci ha insegnato molte cose. In primo luogo, che gli imprenditori del settore calzaturiero del Brenta non si fanno abbattere da nulla. Tutti i nostri clienti, principalmente calzaturifici della Riviera, sono stati per noi esempio di tenacia e resilienza. Hanno dimostrato prontezza produttiva nelle mensilità più proficue e paziente perseveranza in quelle dove, ahimè, è stato riscontrato un calo negli ordinativi.

Che segnali arrivano da questi primi mesi del 2021?

I primi mesi del 2021 ci stanno dando speranza. Stiamo performando leggermente meglio di quanto avevamo previsto. Stiamo lavorando molti modelli che necessitano di cambratura, tra cui tronchetti e sabot in pelle. Da quest’anno stiamo dedicando molta attenzione a questa lavorazione che ci ha permesso di arricchire il servizio che offriamo ai nostri clienti.

In un contesto complicato, CY Calzature è riuscita a reggere bene. Come sono andati per voi questi ultimi mesi?

Nonostante il fermo produttivo abbiamo chiuso il 2020 con un incremento sul fatturato rispetto al 2019. La disponibilità e il rapporto di amicizia maturato con i nostri clienti ci ha permesso di affrontare insieme la ripartenza con vigore e determinazione, collaborando con una sinergia fantastica. È stata un’esperienza nuova.

Su cosa si basa questa vostra solidità?

Abbiamo un modello di produzione che garantisce tutte le lavorazioni dal taglio, alla cambratura, alla preparazione, all’orlatura e alla fasciatura. Lo gestiamo in un unico stabilimento, a Fossò, che consente di iniziare e terminare il ciclo produttivo di tomaie e fondi. Il tutto, garantendo la massima qualità del prodotto finito, con il valore aggiunto di tempistiche ottimizzate grazie a una pianificazione delle consegne concordate con i nostri clienti.

 

 

Punto di vista privilegiato

La vostra azienda ha, per certi versi, un punto di vista privilegiato sul settore trovandosi “nel mezzo” tra materia prima e prodotto finito. Nel caso specifico della pelle, notate un utilizzo in aumento o in contrazione?

Per quello che ci riguarda, la maggioranza dei modelli da noi lavorati ultimamente sono in nappa. Abbiamo riscontrato una notevole difficoltà negli approvvigionamenti di pellame nel quarto trimestre 2020.  Ci sembra la situazione sia leggermente migliorata nel primo trimestre 2021. Viste le recenti assegnazioni ricevute, nuovamente quasi tutta pelle, speriamo negli approvvigionamenti regolari anche per questo secondo trimestre.

Che tendenza di stile prevedete? La sneaker continuerà a dominare il mercato o le calzature classiche riconquisteranno terreno?

Chiaramente la sneaker sta perseverando nella scalata alle vendite da quasi 4 anni ormai. Ciò nonostante, viste anche le ultime sfilate, siamo convinti che l’elegante rimarrà il fiore all’occhiello del made in Italy e simbolo di qualità e artigianalità. Sicuramente si dovrà imparare a convivere con il mercato della sneaker e ci si dovrà relazionare con questa sua crescita importante. Bisognerà adattare parzialmente i propri impianti produttivi, magari, come stiamo valutando di fare anche noi, mantenendo, però, inalterata la nostra capacità produttiva nell’elegante.

Previsioni

Più in generale, invece, cosa prevedete per il calzaturiero nei prossimi mesi?

Per la prospettiva che riusciamo a delineare, nel nostro piccolo, vediamo mesi all’insegna del “tutto e subito”. Molti sono i calzaturifici pronti ad azzannare gli ordini delle varie firme e tutti sono agguerriti e determinati a stupire in qualità e tempistiche di consegna. Saranno mesi densi per le aziende legate alla produzione.

A quali progetti state lavorando?

“Sin da aprile, mese nel quale abbiamo risentito come tutti del fermo produttivo, abbiamo iniziato un progetto di formazione dei nostri responsabili che è durato per tutto il periodo di chiusura, tutti i giorni. E che prosegue tutt’ora. È stato fantastico veder collaborare figure diverse al fine di elevare il know-how aziendale. Per questo sono stati realizzati mansionari e procedure per varie figure ed attività. Lo scopo: efficientare i processi sia produttivi che amministrativi. Siamo convinti che questo abbia contribuito alla nostra crescita nel 2020 nonostante le tristi mensilità passate. Inoltre, quest’anno intendiamo avvalorare ulteriormente la nostra offerta ai calzaturifici. Già ora iniziamo e terminiamo il processo produttivo dei semilavorati a partire dal taglio del pellame, sino all’orlatura della tomaia e alla fasciatura del fondo, rafforzando i nostri reparti di taglio e cambratura. Molti sono i nostri sogni, per ora li custodiamo con cura nei nostri cassetti lavorando per portarli a maturazione a tempo debito”.

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