Il primo semestre terribile della scarpa brasiliana: export -31,2%

An appalling first half year for Brazil’s footwear: exports down 31.2%

Un primo semestre terribile. E che dimostra come CRV stia prendendo a schiaffi la produzione di scarpe (e non solo) praticamente in tutto il mondo. Da gennaio a giugno 2020, la calzatura brasiliana ha perso un terzo dell’export.

Primo semestre terribile

Abicalçados (l’associazione dei calzaturieri brasiliani), nonostante il crollo, vede segnali di miglioramento in corso. Niente che, però, possa ribaltare una situazione che, sull’intero anno, stima un calo dell’export compreso tra il 22 e il 30%. Secondo un suo sondaggio interno, infatti, i calzaturifici verdeoro stanno lavorando al 30,9% della capacità produttiva. Covid-19 ha colpito pesantemente anche l’occupazione. Infatti, a dicembre 2019 l’industria calzaturiera brasiliana impiegava 269.000 persone. Ora questo numero è sceso a quota 232.000.

Valore e volume

Nei primi sei mesi del 2020 la calzatura brasiliana ha venduto all’estero 43,1 milioni di paia: -24,6% sull’analogo periodo 2019. Il che si traduce in un fatturato di 330,5 milioni di dollari: -31,2%). L’export verso l’Italia è sceso dell’11,2% in valore, ma è salito del 26,4% in quantità. Il prezzo medio è diminuito del 29,8%. Viceversa, l’Italia ha venduto in Brasile il 37,5% di paia in meno incassando il 46,2% in meno. Il prezzo medio si è ridotto del 13,8%.

 

 

Il commento

Il presidente esecutivo di Abicalçados, Haroldo Ferreira, sottolinea che i numeri indicano già un raffreddamento della crisi internazionale indotta da CRV, con la graduale ripresa dei consumi in alcuni dei principali mercati. “C’è già un miglioramento del contesto, ma siamo ancora molto al di sotto delle nostre solite prestazioni”, osserva Ferreira, sottolineando che le esportazioni dovrebbero scendere tra il 22% e il 30% nel 2020. (mv)

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×