Il Brasile ha il fiato corto: crolla l’export di pelle e scarpe

Il Brasile ha il fiato corto: crolla l’export di pelle e calzature

La filiera brasiliana della pelle subisce Covid e ha il fiato corto. Secondo i dati resi noti da SECEX (Secretariat of Foreign Trade), nel mese di maggio 2020 il Paese sudamericano ha esportato pelli grezze per 55,3 milioni di dollari. A maggio 2019 la cifra aveva toccato i 107,8 milioni di dollari. In altre parole: il 48,7% in più.

La pelle ha il fiato corto

La contrazione è, invece, pari al 20,8% se le vendite vengono confrontate con quelle di aprile quando avevano toccato i 69,9 milioni di dollari. In termini di volume, a maggio il Brasile ha esportato 10,1 milioni di metri quadrati di pelli, in calo del 36,6% rispetto a maggio 2019. La contrazione rispetto ad aprile, quando il totale era stato di 12,5 milioni di metri quadrati, è del 19,4%.

Le destinazioni

La Cina rimane la principale destinazione delle pelli brasiliane. Tra gennaio e maggio 2020 il Paese asiatico ha pesato per il 24,8% sulle vendite in termini economici e per il 31,4% sul volume. Seguono gli Stati Uniti con il 18,4% della torta in valore e il 9,7% in volume. Al terzo posto l’Italia che rappresenta il 15,2% del mercato in termini economici e il 18,6% in superficie.

Il calzaturiero

Ma gli effetti di CRV incidono anche sulle esportazioni di calzature. Secondo i dati diffusi  da Abicalçados, a maggio l’export è stato di 2,7 milioni di scarpe per un valore di 23,9 milioni di dollari. Tutto ciò rappresenta un calo in termini di volume del 64,7% e di valore del 66% rispetto a maggio 2019. Nei primi cinque mesi dell’anno il Brasile ha esportato 39,53 milioni di paia incassando 294,9 milioni di dollari. Ciò significa il 22,1% in meno di scarpe e il 28,7% di entrate rispetto a un anno fa.

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