Brasile, la marchiatura a fuoco è un danno da 1 mld

Brasile, la marchiatura a fuoco è un danno da 1 mld, dice la prof

Tutta colpa dell’ignoranza o, per meglio dire, dell’inconsapevolezza. Il ricorso alla marchiatura a fuoco negli allevamenti brasiliani comporta evidenti questioni di benessere animale, ma anche un danno (e non da poco) alla filiera nazionale della pelle: “Si tratta di errori di gestioni che causano perdite fino a 1 miliardo di dollari”, tuona dalle colonne di Canal Rural Fernanda Macitelli, docente dell’Universidad Federal do Mato Grosso. La beffa, dicevamo, è che gli allevatori neanche si rendono conto della natura economica del problema: “Mancano loro le informazioni – continua –, non sanno che la materia prima conciaria vale anche il 10-15% del capo”.

Marchiatura a fuoco

Già nell’autunno 2017 CICB, l’associazione che rappresenta la concia brasiliana, aveva fatto una valutazione simile. Marchiature a fuoco ed altri errori in fase di allevamento creavano un buco da 3,5 miliardi di real. Mentre negli allevamenti del Paese sudamericano, però, si recepiscono molto lentamente gli strumenti alternativi alla marchiatura, il danno economico si riflette anche in termini di competitività internazionale: Macitelli segnala che in Paesi concorrenti (specie in India) c’è chi usa video dalle fazende per gettare discredito sulla concia brasiliana. Molti brand, per di più, pongono questioni di animal welfare per i quali rifiutano la pelle brasiliana.

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