In Tod’s la perfezione di una scarpa è questione di millimetri

La perfezione di una scarpa

È uno spettacolo talmente sorprendente da aver meravigliato anche lo stesso Walter Chiapponi. In Tod’s la perfezione di una scarpa è una questione di millimetri. E l’assunto è così concreto, niente affatto retorico, che Giorgio Brutti, modellista delle forme di legno, in azienda è detto lo scultore. Perché, come riporta Vanity Fair, dedica al minimo dettaglio la massima attenzione. D’altronde “in quei millimetri ci sono la bellezza – aggiunge il collega Andrea Rossi, che è il modellista di fondi –, la disperazione e la follia di questo mestiere”.

La perfezione di una scarpa

Sono affascinato dal lavoro di questi artigiani. Il loro impiego non riguarda tanto la manualità – riconosce Chiapponi, dall’ottobre 2019 in Tod’s –, ma l’estro con cui sanno risolvere le complessità industriali con un’arte antica”. Ad esempio? “Pensavo che i fondi delle sneaker fossero realizzati da una stampante 3D – risponde – . Invece sono eseguiti a mano da Andrea. E quando osservo Giorgio scolpire le forme di legno mi viene da pensare a Michelangelo”.

L’unione tra stile e manifattura

Nell’unione tra stile e manifattura sta il successo del made in Italy. “All’estero la moda è dipendente profondamente dal sogno, dall’idea – sono le parole di Chiapponi –. In Italia, invece, è la realizzazione dei sogni a determinare la creazione”. Ne è consapevole anche Concetta Brandi, detta Imma. Napoletana, figlia di un pellettiere, è l’addetta alla cucitura della prototipia. È “lei che cuce a mano i mocassini coi gommini – definisce il suo ruolo Vanity Fair –, richiudendo l’unico pezzo di pelle che li compone”. “Quando vai oltre quello che sai, oltre quello che ritieni impossibile – afferma Imma –, è lì che riconosci lo stilista, il creatore. Il tuo compito è uno solo: diventare la sua mano”.

 

 

La figura di Diego

Non si può tornare da un viaggio a Casette d’Ete, nel quartier generale di Tod’s, senza un accenno alla figura di Diego Della Valle. Vanity Fair non si sottrae. “Sai cosa mi ha detto la prima volta che mi ha incontrato il nostro presidente e amministratore – dice Brutti, il modellista –? Ricordati sempre che dopo mio padre io sono il massimo esperto al mondo di forme di scarpe. Non male come inizio, no?”. La figura del patron non si riduce a questo. “Sapevo dell’imprenditore, ma poi, quando lavori con lui, avverti come la presenza di un padre o di uno zio – conclude Chiapponi – che ti guardano per vedere se stai facendo la cosa giusta. Ho davvero visto tante, tante aziende. Ma qui ho imparato il valore umano che si dà a ogni lavoratore. Diego parla degli artigiani ogni tre secondi. E durante il lockdown ho ricevuto più chiamate da lui che dalla mia famiglia”.

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