Meno Cina e Columbia decolla: trainanti le scarpe Sorel

Meno Cina e Columbia vola: trainanti le scarpe Sorel

Columbia Sportswear cresce. Va oltre le previsioni degli analisti. E ringrazia, in particolari, due “fattori”. Il primo è strategico: la gestione di una supply chain sempre meno dipendente da Pechino. Traduzione: ottimizzazione dei costi, minor esposizione alla trade war. Risultato: Meno Cina e Columbia decolla. Il secondo è produttivo: il brand Sorel è cresciuto “in modo esplosivo”.

I dati
Nel terzo trimestre fiscale le vendite di Columbia Sportswear Company sono aumentate del +14%. In valore: 906,8 milioni di dollari. Ben oltre le previsioni degli analisti, ferme a 883,15 milioni di dollari. Stesso discorso per gli utili: 119,3 milioni di dollari, pari al +19. Nei primi nove mesi le vendite nette sono cresciute del 11%: 2,087 miliardi di dollari. Utile netto: +40% (216,5 milioni di dollari). Trainante, il brand Sorel, che ha migliorato la propria performance finanziaria del 17%.

La supply chain
Secondo quanto ha dichiarato il CEO di Columbia Sportswear, Tim Boyle, a CNBC, lo spostamento della supply chain è stato premiante. “Ci sono Paesi di approvvigionamento migliori della Cina. Negli ultimi anni ci siamo spostati, non perché non ci piaccia Pechino. Perché, semmai, abbiamo riscontrato migliori opportunità altrove”. Columbia produce in 12 Paesi ma (nel 2018) oltre il 60%, in particolare calzature, arriva da Vietnam e Cina nel 2018.

I dazi
Pur non citando come causa diretta della ricollocazione la trade war tra USA e Cina, Boyle all’argomento ci arriva comunque. Chiamando in causa proprio il brand Sorel. La cui modellistica “altamente tecnica” rimane prodotta (ancora) dai fornitori di Pechino. Ma “su questi prodotti stiamo pagando tariffe aggiuntive: un male per i consumatori di tutto il mondo, in particolare per quelli degli Stati Uniti. Siamo liberi commercianti. Ci piace avere l’opportunità di vendere più merce a prezzi migliori”. A margine dei dati di bilancio, Columbia ha comunicato anche la scomparsa di Gert Boyle, 95 anni e madre dell’attuale CEO. “One Tough Mother”, come veniva chiamata in azienda, ha guidato lo sviluppo di Columbia per mezzo secolo. Attualmente ne era presidente. (mv)

Immagini tratte da sorel.it

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