Meno volume, più qualità: da Desma spiegano la scarpa post-CRV

Meno volume, più qualità: da Desma spiegano la scarpa post-CRV

Più costose, ma più belle. Meno volume, più qualità. I clienti del settore calzaturiero stanno ri-orientando i loro acquisti. Secondo il CEO di Desma, Christian Decker, nel prossimo futuro vincerà chi risponderà prima e meglio al desiderio di personalizzazione della clientela. Tutto ciò determinerà un rilancio all’interno di uno scenario nel quale stiamo assistendo a una contrazione degli acquisti.

Meno volume, più qualità

Il manager dell’azienda che fornisce tecnologie per calzatura è intervenuto lunedì 23 novembre durante Safety Footwear Revolution Week. Decker, come riporta leatherbiz.com, ha stimato che il settore registrerà una contrazione del 22% a fine anno rispetto al 2019. L’anno scorso il mercato mondiale delle scarpe ha generato vendite per 22,75 miliardi di paia. Il calo determinerà quindi la vendita di circa 5 miliardi di paia, riportando i consumi ai livelli di un decennio fa.

 

 

Più costose ma più belle

Tuttavia secondo Decker il mercato conoscerà nei prossimi anni, finita la crisi da coronavirus, l’incremento nel valore delle calzature. Ciò sarà guidato dalla personalizzazione. I produttori che offriranno scarpe più belle e più “su misura” potrebbero quindi godere di tale spinta. “Tutto ciò potrebbe comportare un aumento dei costi di produzione di circa il 10% – spiega il manager -. In compenso però le aziende calzaturiere potrebbero vendere tra il 30 e il 60% di scarpe in più, dipende dalla capacità di personalizzazione”. (art)

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