Gli step del futuro di Geox sono ben chiari all’azienda e al suo presidente, Mario Moretti Polegato. Primo: il nuovo CEO. Secondo: un prezzo medio di vendita più alto grazie all’effetto Penelope Cruz. Terzo: il contenimento dei costi. Quarto: l’investimento nell’intelligenza artificiale. Dopo averli elencati, cerchiamo di capirci qualcosa di più.
Una fase cruciale
Si sta aprendo una fase cruciale per Geox. La società ha chiuso il 2023 a quota 720 milioni di euro di ricavi, (-2,2% sul 2022). Ma l’utile ante interessi, imposte e ammortamenti è migliorato rispetto a quello del 2022 (89 contro 79,4 milioni) grazie alle misure di contenimento dei costi. Tra le quali va inserita anche la razionalizzazione della rete dei negozi monomarca.
Nuovo CEO
Altro passo, il nuovo CEO. Dopo 4 anni, Livio Libralesso lascia la poltrona, sostituito da Enrico Mistron, 54 anni, di cui 25 in Luxottica. Alla sua nomina si accompagna anche quella di Andrea Maldi nel ruolo di CFO. Il nuovo CEO ha compiti ben precisi. In altre parole: convogliare e far fruttare gli investimenti destinati ai consumatori finali, alla sostenibilità, all’intelligenza artificiale e alla ricerca e sviluppo (fonte WWD).
Nuovo posizionamento
Nel frattempo, Moretti Polegato ha spiegato l’effetto Penelope Cruz, testimonial del marchio. Al Corriere della Sera, Polegato afferma che grazie all’attrice spagnola “il sell out è cresciuto del 15%” nel 2023. Penelope Cruz ha conquistato un pubblico più giovane e ha permesso al marchio di vendere modelli con prezzi decisamente più alti della media. È il caso degli stivali da 200 euro (“un prezzo un po’ azzardato per noi” commenta Polegato), ma “anche delle decolleté e degli stivaletti”. Complessivamente le vendite del segmento donna sono cresciute del 30% nel 2023. La strategia di Geox è quella di puntare su un riposizionamento del marchio verso il segmento premium.
Geox investe sull’Intelligenza Artificiale
Geox investe sull’Intelligenza Artificiale. Lo fa con un programma di formazione per i suoi 600 tecnici. Inoltre, sta sperimentando l’IA anche sulla creatività. Non solo. “L’intelligenza artificiale ci sta aiutando ad accelerare i processi: produttivi, di comunicazione. Per esempio, ci permette di capire quali prodotti funzionano meglio in alcuni mercati e approvvigionarci di conseguenza”, afferma Polegato a Il Sole 24 Ore. (mv)
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