Per la Turchia il reshoring vale più di un miliardo di dollari

Per la Turchia il reshoring vale più di un miliardo di dollari

Il reshoring premia la Turchia. Nel corso del 2021 Istanbul ha venduto all’estero il 22,9% in più di calzature, incassando più di un miliardo di dollari. Una cifra che rappresenta un vero e proprio record per l’export turco. Sul risultato ha pesato senza ombra di dubbio l’arrivo di nuove produzioni. Da mesi, con l’inizio dei problemi concreti generati dalla pandemia, molti brand hanno spostato tutta o parte della produzione dal Far East all’Europa e, appunto, alla Turchia. La quale risulta tra le destinazioni più gettonate del reshoring. È un trend che continuerà? Difficile rispondere.

Più di un miliardo di dollari

TUIK (Turkish Statistical Institute) ha diffuso i dati sulle esportazioni di merci della Turchia nel corso del 2021. L’anno scorso la filiera turca della pelle ha venduto fuori dai propri confini prodotti per 1,73 miliardi di dollari. Nel dettaglio, le calzature in pelle rappresentano il 58,3% In valore: più di un miliardo di dollari.

Il reshoring

Su tali risultati giocano un ruolo significativo le nuove dinamiche definite dalla pandemia. Da qualche mese, con il concretizzarsi di alcuni problemi su spedizioni e costi, molti brand stanno abbandonando i Paesi del Far East riportando la produzione in Europa. E, soprattutto, proprio in Turchia i cui calzaturieri si prefiggono, per il 2022, di arrivare a incassare 1,4 miliardi di dollari.

Le destinazioni

Il Paese che nel 2021 ha acquistato più scarpe in pelle dalla Turchia è la Russia. Ora rappresenta il 24,5% del mercato, con un incremento dell’8,2%. Seguono l’Iraq, la Germania, la Spagna e la Romania.

Immagine tratta da dailysabah.com

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