Premiata spiega la muraglia che blocca alle PMI l’entrata in Cina

Premiata racconta la muraglia che impedisce l'accesso alla Cina

Quanta revenge spending cinese arriva nelle casse delle piccole e medie imprese italiane della moda? Poca, molto poca. Ne beneficiano solo i terzisti delle grandi griffe. Perché? Perché c’è la muraglia di ostacoli che blocca tutti. Sul confine vige una barriera, virtuale ma dagli effetti assai concreti, che impedisce l’instaurarsi di una relazione commerciale profittevole e duratura per le piccole realtà. Il primo mattone sta nelle difficoltà di tutelare il marchio e la proprietà intellettuale. Il caso Premiata è lampante.

La muraglia

La Cina è un mercato difficilissimo per tutte le aziende del fashion, figuriamoci per le PMI italiane. Purtroppo, ancor di più durante la pandemia, solo il mercato cinese sembra poter garantire entrate certe ai brand. Ma solo ai top brand. Molti calzaturifici hanno provato a penetrare nel mare magnum cinese, ma ne sono stati inghiottiti. Non basta trovare un partner commerciale serio, perché molte storie finiscono allo stesso modo. Appena il marchio comincia a raccogliere i frutti dell’investimento, si presentano gli ostacoli: accordi che cambiano o saltano, prodotto copiato, marchio contraffatto. Il brand danneggiato si rivolge alla giustizia, ma spesso non riesce a cavare un ragno dal buco e l’unico risultato è quello di veder lievitare le spese legali.

 

 

La testimonianza di Premiata

Emblematico, dicevamo, è il caso Premiata. “Usurpano il marchio per poi copiare prodotti, immagine, modelli di business, comprese le immagini della sede” ha raccontato al Sole 24 Ore il patron Graziano Mazza. L’azienda marchigiana ha iniziato la sua battaglia legale 12 anni fa, collezionando sentenze sfavorevoli e sborsando, finora, 400.000 euro di spese legali. Ma il danno più grande è un mercato da 600.000 paia di scarpe l’anno precluso. Il marchio Premiata risulta appartenere all’azienda italiana per tutti i prodotti fuorché le calzature. Un cinese lo ha registrato prima. Il soggetto produce scarpe fake Premiata e le vende negli store monobrand fake Premiata. Con tanti saluti dalla Cina. (mv)

Immagine Shutterstock

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