Su La Conceria n. 3 parliamo dell’outdoor che ci piace

Su La Conceria n. 3 parliamo dell’outdoor che ci piace

È un trend stilistico e di mercato. Che parte dalle scarpe e arriva alla pelletteria. Che riguarda il prodotto tecnico, ma che è recepito anche dal fashion. Che si riflette, inevitabilmente, sul lavoro dei fornitori dei brand. C’è un outdoor che ci piace: ve ne parliamo su La Conceria n. 3, newsmagazine mensile per abbonati. Perché l’attività sportiva all’aperto ha sempre avuto un grande pubblico di estimatori. La pandemia, che ha spinto molti a preferire le attività en plen air a quelle al chiuso, l’ha rilanciata ancora di più.

 

 

L’outdoor che ci piace

Gli abbonati a La Conceria nel numero in distribuzione, dunque, troveranno approfondimenti e testimonianze trasversali sul successo dell’outdoor. Partiamo da chi nel settore c’è da sempre: ovvero con un’intervista ad Andrea Parisotto, presidente del distretto montebellunese dello SportSystem. Passiamo alle influenze nella moda, con una panoramica sulla proposta delle griffe e una chiacchierata con Nicholas Avery di theheyyman. Approdiamo all’offerta delle concerie, ça va sans dire, registrando l’opinione dei diretti interessati. Su La Conceria n. 3 c’è questo, e molto altro: come l’intervista a Marco Palmieri (CEO del gruppo Piquadro) a proposito della sua relazione con gli zaini; e la storia della conceria Presot, che nei primi anni ’50 fornì la pelle per le scarpe che conquistarono la vetta del K2.

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