Economia circolare e pelle: per Sicit il 2018 è stato, “un anno intenso”, chiuso con ricavi oltre i 55 milioni di euro

Un 2018 che ha dimostrato di essere “un anno intenso” e ha confermato “il solido percorso di crescita”. Un 2019 all’insegna della business combination che gli permetterà di accedere alla quotazione sul listino AIM Italia. L’immediato passato e il futuro prossimo di Sicit viaggiano nel solco della progettualità e della positività. La società di Arzignano dal 1960 “attraverso un processo di idrolisi dei residui e dei rifiuti dell’industria conciaria, realizza un prodotto ad alto valore aggiunto” destinato sia all’utilizzo in agricoltura (biostimolanti) che all’industria del gesso (ritardanti). E in questi giorni ha diffuso il suo bilancio annuale, relativo al 2018. Nell’ordine, come si legge in una nota stampa: ricavi pari a 55,1 milioni di euro, EBITDA di 22,7 milioni, utile netto di 13,4 milioni, cassa netta di 14,5 milioni, patrimonio netto pari a 69,9 milioni. Numeri emersi da una stagione nella quale è stata registrata “una crescita dei biostimolanti e dei ritardanti per l’industria del gesso, che più che compensa la contrazione del grasso combustibile, per effetto della riduzione dei prezzi di vendita”. Secondo il ceo Massimo Neresini, per Sicit il 2018 è stato “un anno intenso, nel quale ha dovuto concentrarsi anche sull’operazione di business combination che la porterà in Borsa. Sicit ha saputo mantenere la sua crescita nei mercati di riferimento, progettando al tempo stesso importanti investimenti volti al contenimento della volatilità del prezzo del grasso combustibile. I risultati consolidati testimoniano la correttezza delle scelte strategiche effettuate e il solido percorso di crescita”. Nel capitale sociale di Sicit è entrata anche UNIC – Concerie Italiane con una partecipazione che sfiora il 2%.

 

 

 

 

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