In Kazakistan chiude una conceria, nelle Filippine le riaprono

In Kazakistan chiude una conceria, nelle Filippine le riaprono

In Kazakistan chiude una conceria, mentre nelle Filippine cercano di riattivare un distretto conciario. Due storie che vanno in direzioni opposte, ma che coinvolgono entrambe il sistema creditizio e la politica. La conceria di Semipalatinsk (ora Semey) ha vissuto il rilancio nel 2002. Nel 2008 ha ricevuto un prestito dalla banca locale. Ma poi, secondo il direttore dell’azienda, l’istituto di credito ha disatteso l’accordo causando la chiusura dell’azienda. E ora lo stesso direttore si è rivolto al Governo per ottenere giustizia. A Meycauayan, nelle Filippine, c’erano 200 concerie. Oggi ne sono rimaste solo 10 e il governo locale vuole riportare l’industria conciaria ai fasti di un tempo. Come?

In Kazakistan chiude una conceria

Nel territorio kazako noto come “il poligono”, dove l’Unione Sovietica testava le sue armi nucleari, c’era una conceria con 140 anni di storia alle spalle. Sorgeva a Semipalatinsk (ora Semey) ed è stata rimessa a nuovo nel 2002. Come racconta l’ex capo dell’impresa Zhumagazy Rakhimgaliyev a malim.kz, nel 2008 la Development Bank of Kazakistan erogò un prestito a favore dell’impresa. “Arrivarono tecnici dall’Italia per mettere a punto la produzione. In fabbrica lavoravano 1.200 dipendenti che conciavano pelli e producevano pellicce, abiti e altro. Furono spediti 280 container di pellame in Italia. Ma nel 2009 – prosegue nel racconto Rakhimgaliyev – sono arrivate delle persone che hanno iniziato a richiedere una quota del capitale. Ho rifiutato e la Banca ha interrotto il finanziamento concordato”. L’azienda non è stata più in grado di pagare e quindi ha interrotto l’attività. Ora, per ottenere giustizia, l’ex capo dello stabilimento si è rivolto al presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, denunciando l’accaduto.

 

 

Velleità filippine

Nelle Filippine tentano di intraprendere un percorso esattamente inverso. La città di Meycauayan (225.000 abitanti) è conosciuta per le sue concerie che però, col passare degli anni sono diminuite da 200 a 10. E il Consiglio per lo Sviluppo delle PMI della regione di Bulacan, come riporta il sito governativo Pna, ha definito le misure per la rivitalizzazione dell’industria conciaria. Il primo problema è l’approvvigionamento del pellame grezzo, che risulta difficoltoso e troppo oneroso. Il secondo è il necessario ammodernamento dei macchinari, con particolare riferimento a quelli per il trattamento dei rifiuti conciari. Infine, occorre far fronte al fabbisogno di sale. Sono state decise altre misure e iniziative per agevolare l’industria conciaria locale con l’obiettivo di svilupparla. (mv)

Le immagini delle bandiere da Wikipedia

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