India, Bangladesh, Pakistan: la concia arranca nella crisi

India, Bangladesh, Pakistan: la concia arranca nella crisi

C’è un filo conduttore nelle vicende di Nuova Delhi, Dhaka e Islamabad: la concia arranca nella crisi e si dimena nella ricerca di soluzioni. Mentre il governo del Bangladesh ha annunciato un impegno concreto per sostenere le concerie nella fase di ripartenza, l’India continua la sua ricerca di investitori stranieri e scopre le carte. Nel mirino del governo Modi ci sono i grandi produttori europei, da conquistare prima che vi riescano i concorrenti asiatici. Intanto la filiera del Pakistan trema, dopo che il governo nazionale ha negato l’annullamento dei dazi sull’export.

Bangladesh

Il governo bengalese annuncia misure di sostegno finanziario a favore delle concerie. Intervenendo nel corso di un webinar svoltosi lunedì 22 giugno, il ministro dell’Industria Nurul Majid Mahmud Humayun ha detto che il governo stabilirà i prezzi minimi di pelli grezze e semi-lavorate per aiutare le aziende a fronteggiare la crisi derivante da CRV. Il suo intervento ha risposto così alle grandi preoccupazioni manifestate dai conciatori. Gli operatori del settore hanno portato sul tavolo i propri timori, tra i quali quello che qualcuno di loro si ritrovi costretto a mandare in discarica la materia prima. Non sarebbe una novità. Già l’anno scorso il crollo dei prezzi aveva spinto molti conciatori ad adottare questa soluzione, non potendo ripagare nemmeno l’investimento iniziale. Le banche poi, lamentano sempre i conciatori bengalesi, faticano a concedere prestiti. A tutto ciò si somma un problema ambientale: l’impianto di trattamento dei fanghi di Savar continua a non operare a pieno regime, condizionando in negativo l’attività conciaria del distretto.

La concia arranca nella crisi

Un sostegno da parte del governo su cui non potranno invece contare i conciatori pakistani. Gli operatori avevano chiesto di eliminare il dazio sull’export di pelli perché, come sostiene Pakistan Tanners Association, l’industria sta già affrontando una grave crisi finanziaria. Tuttavia, il governo ha risposto negativamente all’appello. Questo rifiuto, secondo l’associazione dei conciatori, metterà a rischio le aziende che stanno già faticando a fronteggiare le perdite legate a CRV.

India

L’India volge intanto lo sguardo a Occidente. Il governo Modi ha annunciato e già iniziato ad applicare misure per attirare investitori legati alla filiera della pelle. Interventi che per esempio hanno già convinto la società di calzature Von Wellx a trasferirsi dalla Cina. Asad Iraq, segretario generale della Leather Industries Welfare Association, ha spiegato, attraverso il quotidiano Times Of India, che l’industria indiana dovrebbe fare tutto il possibile per attirare gli imprenditori europei. Una mossa da compiere in tempi stretti perché, stando sempre al giornale indiano, i concorrenti si starebbero già muovendo in questa direzione. (art)

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