India, il Kumbh Mela è finito, ma le concerie di Kanpur ancora non aprono. E un’università inguaia i bottali del Tamil Nadu

Il governo Modi taglia i dazi sull'epoxrt di pelle

Il Kumbh Mela, il rituale pellegrinaggio degli induisti al Gange, è finito il 4 marzo. Alle concerie di Kanpur e dintorni, cui il governo dell’Uttar Pradesh ha imposto tre mesi di chiusura forzata, era stata promessa la riapertura al 15 del mese. Ma, superata la fatidica data, sono poche le aziende cui è stata effettivamente notificata l’autorizzazione a riprendere i lavori. Col risultato che, sulle 266 “operational units” contate dalla stampa locale, sono solo 26 quelle che hanno ripreso a far ruotare i bottali. A un distretto già azzoppato da 90 giorni di blackout, strepita il Council for Leather Exports, si infligge una nuova punizione. E l’opzione della fuga nel Bengala Occidentale non è percorribile da tutti: le piccole e medie aziende sono legate al territorio.
Guai nel Tamil Nadu
Si accendono, intanto, i riflettori sulla concia del Tamil Nadu: e le luci non sono positive. Perché, stando a quanto riporta International Leather Maker, uno studio della Anna University di Chennay ha riscontrato contaminazioni da cromo e fluoruro nelle falde acquifere nella zona di Ambur. Il 43% delle campionature provengono dalle aree in cui sono insediate le circa 90 concerie di Vellore, accusate di scaricare i reflui in canali aperti, mentre il 37% delle campionature presenta concentrazioni superiori ai quozienti di rischio.

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