India, la pelle si schiera con gli USA (e contro la Cina)

India, the leather industry sides with the USA (against China)

Nuovi accordo con gli States e la richiesta di nuovi dazi contro i prodotti cinesi. Le industrie indiane della pelle e della chimica sono in fermento per tutelare i propri interessi nel bel mezzo della crisi da CRV. E, per farlo, il cluster si schiera con gli USA nella guerra commerciale con la Cina. Da un lato conciatori, pellettieri e calzaturieri si preparano a firmare un accordo con la Footwear Distributors and Retailers of America e la US Fashion Industry Association. Dall’altro uniscono le forze con i colleghi del settore chimico per chiedere al governo di introdurre dazi più pesanti per i prodotti d’importazione cinese.

Si schiera con gli USA

Lunedì 29 giugno il Council for Leather Exports (CLE) ha annunciato che siglerà un “memorandum d’intesa”, di fatto un accordo bilaterale, con FDRA e US Fashion Industry Association, dicevamo. L’obiettivo, come rende noto l’agenzia di stampa PTI, citando il presidente dell’associazione Aqeel Ahmed Panaruna, è “rafforzare la nostra presenza sul mercato statunitense“. Allo stesso tempo Panaruna ha detto che da settembre le esportazioni indiane di pelle e prodotti in pelle dovrebbero riprendere come prima dell’epidemia. Come? Grazie alla crescita della domanda da Europa e States, a cui è destinato il 70% dell’export. “Sono fiducioso per le esportazioni e credo raggiungeremo la soglia dei 5 miliardi di dollari nell’anno finanziario 2020/21 – continua Panaruna -. Il nostro settore è molto interessato a sfruttare le opportunità emergenti e intraprenderà tutti gli sforzi possibili per rilanciarne la crescita”.

Dazi contro la Cina

Allo stesso tempo l’industria della pelle e della chimica dichiara guerra ai prodotti importati dalla Cina. Gli imprenditori della filiera hanno chiesto al governo di introdurre un dazio “antidumping“. Gli industriali indiani sostengono che le aziende di export cinesi vendano fuori dai propri confini alcuni prodotti a un prezzo inferiore rispetto a quello applicato all’interno del Paese. La richiesta è dunque di imporre un dazio che riallinei i due prezzi. In questo modo gli acquirenti indiani sarebbero scoraggiati da acquistare i prodotti all’estero preferendo quelli locali. L’attenzione degli industriali si concentra soprattutto su calzature, solfuro di sodio e solfato di cromo, questi ultimi due utilizzati per lavorare la pelle grezza. La richiesta è di portare il dazio su questi prodotti dall’8,2% al 35%. In realtà, come ha spiegato a economictimes.indiatimes.com il presidente del Council of Leather Exports di Calcutta, Ramesh Juneja, “il dazio sull’importazione di calzature è stato aumentato al 35% già nel 2019, ma il flusso di calzature cinesi non è diminuito”. (art)

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