Innovazione circolare, Tecnovisionarie 2020 premia Eugenia Presot

Innovazione circolare, Tecnovisionarie 2020 premia Eugenia Presot

Eugenia Presot ha ricevuto il Premio Internazionale Tecnovisionarie 2020. La manager rappresenta la quarta generazione alla guida della conceria friulana Pietro Presot. Ieri ha partecipato alla cerimonia di premiazione (nelle immagini) del concorso promosso da Women&Tech – Associazione Donne e Tecnologie. L’edizione 2020, la 14esima, puntava i riflettori sull’economia circolare attraverso l’innovazione.

Tecnovisionarie 2020

“Conceria Presot è un sistema circolare al 100%” ha sottolineato Presot durante il suo intervento. La manager ha illustrato i vari progetti volti all’innovazione e alla sostenibilità dell’azienda. “Abbiamo una centrale idroelettrica all’interno dell’azienda che delimita il piazzale della conceria e sfrutta un salto d’acqua citato per la prima volta nel 1700. Un lago naturale raccoglie l’acqua che poi attraversa l’azienda sotto il pavimento e alimenta la centrale – spiega Presot -. Abbiamo fatto un recentissimo investimento per un impianto fotovoltaico che oggi ci rende autonomi per quanto riguarda l’energia. Abbiamo un depuratore aziendale che trasforma tutte le acque usate nel nostro ciclo produttivo. Parte di esse non finisce nel depuratore comunale, ma serve operazioni secondarie”.

Circolarità

Ma in una conceria la circolarità non è solo in uscita. “Il nostro prodotto principale, il grezzo che viene avviato al ciclo di lavorazione per ottenere cuoio per suola, è un prodotto tutto naturale, non usiamo sostanze chimiche – riprende la manager -. Partiamo da un prodotto che è di per sé già un rifiuto, un residuo della lavorazione alimentare che noi avviamo a un nuovo processo di lavorazione. I residui ottenuti vengono avviati al recupero attraverso dei processi realizzati da terzi”.

Una grande famiglia

“In azienda lavoriamo in 12 di 5 nazionalità diverse – racconta Presot -. Il nostro personale è prevalentemente straniero. Ci sono persone che provengono da situazioni drammatiche. Fuggono da Paesi in guerra e per loro è stato importante avere qualcosa in gestione totale. Avevamo una superficie in azienda a disposizione e abbiamo realizzato un orto aziendale che i ragazzi possono frequentare con le proprie famiglie anche quando l’azienda è chiusa. E in collaborazione con l’azienda ospedaliera di Pordenone abbiamo avviato un progetto di sensibilizzazione al rischio cardiovascolare “.

Progetti liberi

“In un momento in cui la filiera della moda è in forte rallentamento questo è un incoraggiamento a investire in nuovi progetti – ha concluso Presot -. Ho da tempo delle idee nel cassetto che aspettavano il momento giusto per essere tirate fuori. E quel momento è arrivato“.

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