L’evoluzione continua della pelle: i 50 anni di Conceria Zabri

L’evoluzione continua della pelle: i 50 anni di Conceria Zabri

L’anno in cui inizia questa storia è il 1971. Siamo in Toscana, a Ponte a Cappiano, e Mario Brillanti fonda Conceria Zabri, azienda che apre il 2021 celebrando i suoi primi 50 anni. Anniversario importante, che cade in un periodo storico e congiunturale caratterizzato da una complessità e da un’incertezza di difficilissima gestione. Anniversario che sottolinea e dimostra, allo stesso tempo, il modo in cui Zabri interpreta l’evoluzione continua della pelle e dell’industria che la produce.

I 50 anni di Conceria Zabri

La conceria nasce e si sviluppa attorno a una precisa specializzazione produttiva: la crosta bovina. “Zabri – spiegano dall’azienda toscana – è in grado di offrire ai propri clienti numerosi articoli scamosciati e rifiniti di ogni genere”. Articoli destinati al “settore dell’abbigliamento, della calzatura, della pelletteria, e dell’arredamento”. Dal 2009 ha “accolto” in azienda la seconda generazione, cioè i 5 figli del fondatore: Samuele, Consuelo, Sara, Michele e Marco.

Responsabilità sociale e molto altro

Un preciso tratto dell’identità di Zabri è il costante impegno in un’ottica di miglioramento continuo. Impegno declinato (anche) nella direzione di una diffusa “responsabilità”: ambientale, produttiva, sociale, organizzativa e gestionale. Non a caso, a settembre 2019, Zabri ha ottenuto la certificazione SA 8000, dove SA sta per Social Accountability. Uno standard che si aggiunge alle precedenti certificazioni di qualità, sicurezza, ambiente e sostenibilità raggiunte con ICEC. “Le condizioni di lavoro, la salute e i diritti dei lavoratori sono cardini fondamentali per Zabri – ci dicono dall’azienda toscana -. Siamo una delle poche concerie a livello mondiale ad aver ottenuto la SA 8000. Per noi è un motivo di orgoglio”.

L’evoluzione continua della pelle

“Il lavoro della conceria si è evoluto molto nel tempo – spiegano da Zabri -. Parliamo di un’attività che è nata e si è sviluppata con una base manuale circa all’80%. Poi, con il susseguirsi degli anni, questa percentuale si è ribaltata, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie che riguardano il reparto produzione, ma anche, per esempio, l’imballaggio del pellame stesso”. Nel particolare  “la vasta disponibilità di articoli su crosta, la miriade di colori e la loro meticolosa gestione, ci hanno consentito di poter approvvigionare sia i piccoli artigiani che grandi aziende e griffe. Negli ultimi anni, con l’avvento della globalizzazione, le cose si sono fatte un po’ più complesse. Sono venuti a mancare sempre più i piccoli clienti, mentre sono aumentati i grandi gruppi”. Colossi che – continuano – “stanno inglobando sempre più aziende, che siano calzaturifici piuttosto che pelletterie. Ci siamo quindi adattati al nuovo sistema. Come alle nuove e sempre più numerose esigenze, spaziando ancora di più con l’articolistica e i prezzi”.

Gli ultimi progetti

Ma l’evoluzione della pelle, per Conceria Zabri, non è solo una questione “di prodotto”. “Negli ultimi anni abbiamo realizzato un laboratorio per le analisi per il controllo di tutti i prodotti chimici in entrata e un impianto di purificazione delle acque di scarico di ultima generazione”. Ancora: “Abbiamo collaudato un nuovo sistema di concia alternativo al cromo, più ecosostenibile”. Senza dimenticare, “le più prestigiose certificazioni riconosciute a livello internazionale”.

La pandemia

Un percorso di crescita, non solo economica e produttiva, che non ha potuto fare a meno di sbattere contro la pandemia tuttora in corso. “Stanno cambiando molti aspetti del nostro lavoro – commentano da Zabri -, ancora non sappiamo se in via definitiva o meno. Al momento la cosa che è più in luce rispetto ad altre è l’essersi spostati quasi esclusivamente verso un rapporto più astratto, mediatico e tecnologico. Al momento, a livello mondiale, non siamo ancora nelle condizioni di confrontarci vis à vis come prima della pandemia. Per cui ci siamo ingegnati tramite strategie di marketing quali la vendita su svariati siti e la presentazione degli articoli attraverso il web”. Come dire: pur costretti, ci siamo evoluti anche sotto questo punto di vista.

Nella foto, da sinistra: Samuele, Consuelo, Mario, Sara, Michele e Marco Brillanti

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