Messico, la concia in piedi grazie all’automotive: “Vale il 50% del mercato, ma quanti investimenti stranieri”

Per l’area pelle messicana la filiera dell’automotive è una sorta di croce e delizia: alimenta il mercato, ma ne restringe pure il perimetro. È quanto lascia capire al magazine AM Jorge Plascencia, dell’azienda Cuero Centro, quando racconta che oggidì la produzione messicana della pelle è dedicata “al 50% all’industria delle quattro ruote”, quando un tempo “la sola calzatura valeva l’85%”, aggiunge il collega Francisco Duràn. L’automotive, che attira in Messico tanti investimenti esteri, non può compensare del tutto il calo delle destinazioni della moda. Stretta tra la concorrenza dei tessuti sintetici e trend stilistici avversi, la pelle soffre di una svalutazione che risale la filiera fino alla materia prima: “Le pelli grezze sono crollate fino a prezzi mai visti – sostiene Wilmar Nienow, di WYNY –. Le pagano così poco che per i raccoglitori, certe volte, è più vantaggioso buttarle”.

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