UNIC porta in Senato le istanze e la bellezza della pelle italiana

UNIC porta in Senato le istanze e la bellezza della pelle italiana

L’occasione è arrivata ieri (22 novembre 2023), a Roma. UNIC – Concerie Italiane ha partecipato, portando la propria testimonianza settoriale, alla riunione dell’Intergruppo Parlamentare Moda, guidato dal senatore Ivan Scalfarotto e dall’onorevole Fabio Pietrella. Un’occasione, dicevamo, perché, nel contesto di un incontro in cui Banca Ifis ha presentato i risultati dell’edizione 2023 del report l’Economia della Bellezza, Fulvia Bacchi (direttore generale UNIC, associazione che fa parte della galassia di Confindustria Moda) ha portato in Senato le istanze e la bellezza della pelle italiana. Avviando un canale di dialogo e confronto molto importante.

L’Intergruppo Parlamentare Moda

La riunione dell’Intergruppo Parlamentare Moda si è articolata lungo due momenti. Il primo ha avuto come protagonista Carmelo Carbotti di Banca Ifis che ha presentato l’Economia della Bellezza, report che, nell’edizione 2023, ha puntato il suo sguardo sulle “mani sapienti che sostengono il made in Italy”. Quelle degli artigiani e delle loro aziende/laboratori. “C’è sempre più Bellezza nel PIL italiano – scrive Banca Ifis -. A fine 2022, il contributo di questo particolare comparto economico al Prodotto Interno Lordo nazionale si attestava al 26,1%”. Un valore che conferma “l’eccezionale capacità di traino del sistema produttivo nazionale. L’Economia della Bellezza ha contribuito in modo importante alla ripresa dell’economia italiana dopo il biennio pandemico. Nel 2022, questa ha rappresentato il 56% dell’aumento del PIL rispetto all’anno precedente e addirittura il 33% dell’aumento rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid”. Più in generale, “il valore dell’Economia della Bellezza, nel 2022, ha raggiunto quota 499 miliardi di euro, crescendo del 16% rispetto ai 431 miliardi di euro del 2021”. Un contesto in cui la moda e la sua filiera, in particolare quella della pelle, giocano un ruolo da protagonista.

 

 

Le istanze e la bellezza della pelle italiana

Il secondo momento dell’incontro ha visto Fabiana Giacomotti (giornalista de Il Foglio) dialogare con Toni Scervino (CEO Ermanno Scervino) e Fulvia Bacchi. Se il primo ha sottolineato l’allarme, segnalato anche da Ifis, legato alla mancanza di figure professionali che sappiano continuare nella tradizione artigianale italiana, la general manager UNIC è entrata nel dettaglio della pelle italiana. Un comparto che esprime “un’eccellenza assoluta dal punto di vista industriale, qualitativo e creativo. Ma che vive una fase di mercato complessa a cui si aggiungono i rischi indotti da alcune normative in fase di approvazione a Bruxelles e quelli legati alla necessità di soddisfare un significativo fabbisogno formativo”. Una preoccupazione portata al tavolo di un Intergruppo che, nella sua mission, si pone proprio quella di codificare modalità di sostegno per le PMI italiane.

Belle come musei

“Oggi le concerie – racconta Alessandro Iliprandi (CEO di Bonaudo e vicepresidente UNIC) nel report di Banca Ifis – possono essere belle come musei. Se vogliamo che i giovani trovino attraente questo mestiere dobbiamo offrire loro un ambiente piacevole. In azienda, l’età media dei dipendenti non supera i 35 anni. In genere arrivano a 18 e sì, li formiamo noi”. L’incontro di ieri, dunque, ha permesso alla pelle di entrare in Senato. Ma non finisce qui: “È sorta, infatti –  conclude Bacchi – la volontà di avviare un gruppo di lavoro sui temi di cui si è discusso”.

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