USA, i (complessi) 8 mesi dell’export di pelli salate e wet blue

L’export di pelli salate e wet blue statunitensi ha ceduto nei primi 8 mesi del 2019 il 33% in valore e il 17% in volume su base annua. Lo riportano i dati elaborati da USDA (il dipartimento per le Politiche Agricole degli USA) diffusi da USHSLA, associazione dei trader di materia prima conciaria. La lettura del dato al dettaglio conferma che le incertezze sono tante, mentre le note positive poche.

I partner
Rallentano gli acquisti di tutti i principali partner commerciali degli States. Cina e Hong Kong (che da soli valgono oltre la metà del fatturato estero statunitense) si fermano a quota 270,5 milioni di dollari (-35%). Non va meglio l’export verso l’Italia, principale cliente dell’area UE, che cede solo il 6% in quantità, ma il 37% in valore. Sono in area negativa acquirenti americani e asiatici come Messico, Corea del Sud e Giappone.

 

 

La (piccola) nota lieta
In un generale contesto di calo, gli USA si possono almeno compiacere di aver aperto o rafforzato nuovi canali di vendita verso l’Etiopia, la Repubblica Dominicana e il Ghana. Il trend di acquisti dei tre Paesi risulta in crescita in tripla cifra sia volume che in valore.

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