I traffici di Pyongsong, capitale del falso della Corea del Nord

I traffici di Pyongsong, capitale del falso della Corea del Nord

Articoli in pelle, identici a quelli delle grandi griffe, ma a prezzi stracciati. Sta qui la forza di Pyongsong, giovane città della Corea del Nord, capoluogo della provincia di South Pyongan, che molti considerano “la capitale del falso”. Qui uomini d’affari realizzerebbero la maggior parte dei manufatti contraffatti in pelle, così come in materiali a imitazione della pelle, che poi lasciano l’Asia e invadono i mercati degli altri continenti. Una prerogativa su cui peserebbero le difficili condizioni di vita dei cittadini sotto il regime.

La capitale del falso

“Pyongsong è uno dei centri di produzione di merci contraffatte della Corea del Nord” scrive il giornalista Jeong Tae Joo su dailynk.com. La testata, come dice il suo direttore Lee Kwang Baek, è il quotidiano online che ha la “missione di rimanere una fonte attendibile di notizie dall’interno della Corea del Nord, fornendo informazioni tempestive e accurate su uno dei regimi più repressivi della storia umana”. E se la città ha acquisito questa capacità di produrre il falso molto bene, la colpa sarebbe proprio delle condizioni di vita determinate dal regime.

 

 

Un destino quasi inevitabile

Pyongsong nasce nel 1969 con l’obiettivo di diventare il centro nazionale per lo sviluppo scientifico e tecnologico. Qui vanno quindi a vivere le migliori menti della Corea del Nord. Tuttavia, come scrive dailynk.com, per vivere tali talenti devono arrangiarsi con le razioni governative. Troppo poco. E così avrebbero deciso di stringere accordi con gli imprenditori locali. “Hanno guadagnato denaro con visite notturne nelle fabbriche di prodotti contraffatti, alle quali hanno fornito lezioni su come produrre tali merci” spiega Jeong Tae Joo. Gli articoli più venduti e apprezzati sono i capi d’abbigliamento e gli accessori in pelle e in materiali sintetici a imitazione pelle. “La domanda di questi prodotti è alta perché tende ad essere difficile distinguerli dagli articoli originali” spiega il giornalista coreano.

L’arresto

Il governo nord coreano starebbe tentando di scrivere un futuro diverso per la città. Nei giorni scorsi, durante uno dei numerosi controlli nelle fabbriche locali, le autorità hanno arrestato una donna. La considerano a capo di un’organizzazione che vende all’ingrosso pelletteria contraffatta. La donna non avrebbe voluto aderire agli standard di qualità che il governo ha stabilito dopo l’ottavo congresso del partito. Un processo che i vertici hanno chiamato “ristrutturazione del sistema commerciale socialista” secondo cui solo i beni che hanno ricevuto l’approvazione del Comitato Nazionale di Controllo della Qualità possono essere venduti. (art)

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