Producono Vuitton fake, incassano 15,4 milioni: 40 arresti in Cina

Producono Vuitton fake, incassano 15,4 milioni: 40 arresti in Cina

La polizia cinese ha arrestato quasi 40 persone nella provincia di Guangdong sospettate di far parte di un’organizzazione che ha prodotto e venduto borse Louis Vuitton fake. Tra di loro ci sarebbe anche una dipendente di una boutique della maison francese. Il giro d’affari sviluppato illegalmente ammonterebbe a 15,4 milioni di dollari. Addirittura, alcuni modelli sono stati venduti prima che quelli autentici arrivassero in vetrina.

Louis Vuitton fake da 15,4 milioni

Secondo le indagini, l’attività di contraffazione ha preso il via nel 2018 quando i sospettati hanno cominciato a produrre pellame stampato con gli iconici motivi di Louis Vuitton. Ma questa stampa svaniva presto e il tentativo è fallito. Allora, come riporta il South China Morning Post, nel marzo di un anno fa, è stata messa a punto una tecnica più efficace. Risultato: in cinque mesi i contraffattori hanno prodotto pelle per poter confezionare Louis Vuitton fake. A dicembre 2019 la polizia ha cominciato a indagare dopo aver scovato persone che vendevano borse Louis Vuitton fake e altri accessori sui social. A luglio 2020 gli inquirenti hanno scoperto e chiuso 40 laboratori.

 

 

Il modello criminale

All’inizio l’organizzazione comprava borse originali nei negozi Louis Vuitton e le smontava per poter avere i campioni di pelle da contraffarre. Successivamente la rete criminale ha reclutato una commessa di uno store Louis Vuitton per disporre “dall’interno” di informazioni dettagliate di borse non ancora vendute in Cina. Una mossa, purtroppo, azzeccata: alcuni modelli fake sono arrivati ai consumatori prima che quelli autentici raggiungessero gli store della griffe.

Il giro d’affari

Produrre le Vuitton fake costava dai 15 ai 30 dollari. Ai rivenditori all’ingrosso erano vendute tra i 45 a i 75 dollari. Questi ultimi aggiungevano un ricarico del 40% e le rivendevano ai “retailer” che, a loro volta, aumentavano proporzionalmente il presso per i clienti finali. Risultato: un giro d’affari di 15,4 milioni di dollari. (mv)

Immagine tratta da qq.com

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