A qualcuno piace green: perché il sintetico si vende come vegano

A qualcuno piace green: perché il sintetico si vende come vegano

La semplice sostituzione di un aggettivo nasconde il cambiamento di un mondo. È il momento in cui i materiali sintetici che imitano la pelle hanno smesso di chiamarsi “fake leather”. Il momento in cui hanno terminato, almeno nominalmente, la rincorsa valoriale alla pelle. Cioè: l’hanno più o meno fatta finita con quel bisogno di rubare al prodotto della concia l’etichetta per rassicurare il consumatore: “Non siamo lei, ma siamo come lei”. La comparsa dell’aggettivo veg segnala da parte degli stessi materiali succedanei una furberia e un (presunto) sorpasso. In un colpo solo, i sintetici si mettono al di sopra della pelle (mica sono prodotti animali, loro: sono c-r-u-e-l-t-y f-r-e-e!) e si affrancano da quelle scomode sigle come PU e PVC. Perché scomode? Perché ne denunciano l’origine petrolchimica. Mica tanto green.

Che cosa ci dice Google
Sull’argomento si interroga una recente analisi del The Sidney Morning Herald. L’autrice individua nel 2016 la data chiave per il mercato oceanico. È in quell’anno che Google Trends, nel volume di tutte le ricerche settimanali operate tra Perth e Sidney, registra il sorpasso del termine vegan leather su fake leather. E in Italia? Siamo il Paese del fashion e della concia, ci siamo mossi (e non è una bella scoperta) in anticipo. È nel 2005 la prima volta che “eco pelle” supera “simil pelle”. Dal 2009 il prefisso green è di gran lunga il più ricercato su Google.

Implicazioni
La testata australiana affronta il tema della durabilità dei materiali (punto debole dei sintetici) e raccoglie la difesa di chi spiega che il label vegan serve a comprendere non solo PVC e simili, ma anche i nuovi tessuti biobased. Rimane la questione del marketing: secondo un’analisi condotta da EDITED sui mercati USA e UK, l’offerta di prodotti etichettati vegan nell’ultimo anno è aumentato del 70%. Il dizionario green, insomma, funziona. Purtroppo.

Nell’immagine, screenshot del sito di The Sidney Morning Herald

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