Area pelle USA in allarme: rischio bancarotta per Hanjin, spedizioniere coreano (è il settimo al mondo)

Logistica dell’area pelle USA in subbuglio. Uno degli spedizionieri di riferimento del settore, il coreano Hanjin Shipping, settimo al mondo per fatturato, come riporta Fortune, giovedì scorso ha richiesto la procedura di amministrazione controllata davanti ad una corte di Seul. Immediato e trasversale l’allarme, poiché Hanjin, che opera principalmente nel porto di Long Beach (California), gestisce il 7,8% del traffico marittimo commerciale tra Asia e Usa, secondo i dati rilasciati da Retail Industry Leaders Association (Rila). Forte la preoccupazione delle grandi insegne della distribuzione USA, da Wal Mart a J.C. Penney, ma anche di grezzisti e commercianti di pelli grezze, semilavorate e brand che producono nel Fars East, che vedono a rischio la puntualità delle consegne dei riassortimenti di abbigliamento, calzatura e pelletteria. L’amministrazione portuale californiana, infatti, ha dichiarato che non accetterà più cargo di Hanjin, la cui cessazione delle operazioni “avrà un sostanziale impatto sul consumo e l’economia” a giudizio di Sandy Kenney, presidente della stessa Rila. Hanjin, secondo fonti coreane, movimenta merci per un valore di circa 14,5 miliardi di dollari all’anno utilizzando circa 8.300 container di proprietà. Forti perdite finanziarie gli hanno però tolto liquidità, al punto che nell’ultima settimana, tra i porti di Cina, India, Giappone e Singapore, a 79 container su 149 è stato rifiutato l’attracco perché ad Hanjin è stato richiesto il pagamento in contanti.

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