Bangladesh, l’export dell’area pelle cala del 9,2%. Un’esplosione a Dacca (10 morti) riapre il tema sicurezza

Nel periodo luglio 2016-maggio 2017, cioè i primi 11 dell’anno fiscale, l’export dell’area pelle del Bangladesh è diminuita del 9,2% in valore (circa 1 miliardo di euro). In scia con la media generale, secondo i dati dell’Agenzia per l’Export di Dacca, c’è il fatturato estero delle pelli finite, in calo del 10,3%, mentre si porta in area positiva quello della calzatura, con un +12,5% su base annua. Mentre la concia bengalese gestisce l’annosa questione del trasferimento da Hazaribagh a Savar, il sistema moda locale si confronta ancora con il tema della sostenibilità sociale e ambientale. Mentre è stato annunciata l’intesa per il nuovo Accordo per la Sicurezza delle fabbriche del Bangladesh (Accord on Fire and Building Safety), sottoscritto anche da gruppi della moda (a volte colossi) come Inditex (Zara, Massimiliano Dutti), H&M e PVH (Calvin Klein e Tommy Hilfigher), la cronaca riporta casi drammitici. L’esplosione del locale caldaie di una fabbrica tessile alle porte di Dacca ha provocato 10 morti e circa 50 feriti.

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