Chanel e The RealReal fanno pace, forse: stop di 3 mesi alla causa

Chanel e The RealReal fanno pace, forse: stop di 3 mesi alla causa

Chanel e The RealReal provano a fare pace. Le due aziende hanno chiesto e ottenuto la temporanea sospensione per 3 mesi del procedimento giudiziario che le contrappone. Intendono così cercare la strada dell’accordo transattivo extragiudiziale che porrebbe fine a oltre due anni di scambi di accuse. Nel novembre 2018 Chanel aveva citato in giudizio The RealReal per violazione e contraffazione del marchio, falsa pubblicità e concorrenza sleale.

Chanel e The RealReal

Con un’ordinanza datata 5 aprile, il giudice Gabriel Gorstein della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York ha accolto la richiesta delle parti. Ha sospeso così per tre mesi il procedimento. Inoltre, ha invitato le parti a “fare tentativi concreti per risolvere la questione attraverso la discussione tra gli avvocati” e raggiungere un accordo. Sia Chanel che The RealReal sono tenute a inviare alla Corte una relazione congiunta con l’aggiornamento delle trattative. Quando? O una settimana dopo la conclusione della mediazione, o comunque entro il 30 giugno 2021. L’indicazione è utile anche per suggerire al giudice se concedere altro tempo in vista di un accordo prossimo o comunque possibile. Altrimenti si riprenderà la causa, programmando la prossima udienza.

 

 

Le vecchie accuse

A dare notizia della novità è The Fashion Law. Lo sviluppo arriva a quasi due anni e mezzo dalla causa che Chanel ha presentato contro The RealReal, accusandolo di “pratiche commerciali improprie”. La maison sosteneva che il portale resale avesse venduto come originali otto prodotti a marchio Chanel, comprese le borse, rivelatisi in realtà merce contraffatta. E sempre secondo il marchio francese, affermando che “i prodotti che i consumatori acquistano da The RealReal sono autentici al 100%” il reseller si è macchiato di “falso e pubblicità ingannevole”. Il portale statunitense, oltre a respingere le accuse, si è difeso dichiarando in sintesi che quello di Chanel è un tentativo per fermare l’economia circolare. (mv)

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