Confindustria Moda: export in ripresa, ma c’è allarme sui prezzi

Confindustria Moda: export in ripresa, ma c’è allarme sui prezzi

Nei primi otto mesi del 2021 l’export del settore moda italiano registra ricavi per 42,7 miliardi di euro. Vale a dire il +26,2% su base annua, ma il -5,1% rispetto al 2019. Confindustria Moda non si preoccupa tanto per il ritardo di 2,3 miliardi sul fatturato estero del periodo gennaio-agosto dell’ultimo anno pre-Covid. Fanno più paura l’allarme sui prezzi delle materie prime e le minacce di nuove restrizioni dovute alla pandemia. Sono questi i due fattori che possono zavorrare la ripresa.

Export in ripresa

L’export del fashion italiano verso i Paesi UE nei primi 8 mesi del 2021 segna +22% su base annua (-1,6% sul 2019). Lo riportano le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda sui dati ISTAT. Dallo stesso report, come sintetizza Aska News, l’export verso l’area extra-UE cresce del 29,2% sul 2020, ma risulta in calo del 7,4% rispetto al 2019. Ci sono anche mercati che hanno messo alle spalle il periodo pandemico. Il fatturato estero negli Stati Uniti fa +3,4% sul 2019, quello in Cina i+23,7% rispetto al 2019 e quello negli Emirati Arabi +4,7%.

Allarme sui prezzi

“Il percorso per il rilancio dell’industria made in Italy presenta già nuovi ostacoli – commenta Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda –, a partire dal forte aumento dei costi di materie prime ed energia. Anche il virus non è sconfitto del tutto: timori su possibili nuove restrizioni al turismo rappresentano un’ulteriore minaccia per la ripresa”. Il fashion italiano è atteso da sfide da giocare nel migliore dei modi. “Nei prossimi mesi tutto il nostro settore dovrà impegnarsi – conclude – per cogliere le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per affrontare al meglio le sfide del futuro”.

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