Confindustria Moda perde pezzi: Sistema Moda Italia se ne va

Confindustria Moda perde pezzi: Sistema Moda Italia se ne va

Mentre a Firenze si celebra l’inizio di Pitti, a Milano si consuma un addio. Sistema Moda Italia se ne va da Confindustria Moda. Operativa dal 2018 la federazione confindustriale “che riunisce le imprese e le associazioni del settore tessile moda e dell’accessorio” perde pezzi. Ora, quindi, si ritrova a dover fare i conti con una necessità e una disincantata consapevolezza. La necessità, ovvia, è quella di dover ridefinirsi in termini strutturali e di mission. La consapevolezza riguarda il fatto di trovarsi di fronte all’ennesima dimostrazione che, in Italia, “fare sistema” è tanto un desiderio quanto un miraggio.

Sistema Moda Italia se ne va

Fino al 1° gennaio Confindustria Moda era composta da sette associazioni di categoria. Assopellettieri, AIP (Associazione Italiana Pellicceria), Anfao (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici), Assocalzaturifici, Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti), UNIC – Concerie Italiane e SMI. Quest’ultima, insieme a Federorafi, ha formalizzato il proprio diritto di recesso dalla federazione “per una scelta legata all’evoluzione degli scenari”. Sono parole pronunciate da Sergio Tamburini, presidente SMI, a margine della conferenza stampa di apertura di Pitti. “Serve una presenza in Europa che deve essere forte e questa presenza in una federazione di associazione qualche volta diventa un po’ complessa da gestire. Spingevamo tutti nella stessa direzione, ma non tutti con gli stessi tempi. Questo non vuol dire che non ci sono ambiti di collaborazione operativi”.

Tutta colpa della velocità

Secondo Tamburini, la scissione nasce non tanto per problemi di “contenuti”, quanto di “diverse velocità operative. È chiaro poi che ci sono forti differenze tra le associazioni. Da una parte c’è una forte concentrazione sulle fiere, cosa che noi come SMI non abbiamo, visto che abbiamo una forte concentrazione sull’essere associazione. Questo porta ad avere sensibilità diverse. Ma il tema non è questo: è soprattutto la velocità”. Il fattore temporale diventa, così, la motivazione di base di una scelta “legata all’evoluzione degli scenari. Di fronte a normative europee che impongono al tessile-abbigliamento processi e percorsi che hanno tempi e modi differenti da altri settori, abbiamo bisogno di procedere in maniera più rispondente alle richieste del settore”.

Salta anche la presidenza

“La collaborazione tra Sistema Moda Italia e Confindustria Moda proseguirà su tavoli e servizi comuni – si legge in una nota della federazione -. Entrambe opereranno in piena autonomia in tema di rappresentanza, in particolare verso l’Unione Europea, coerentemente con la diversa visione strategica che ha portato alla decisione resa nota oggi. Per decadenza dei requisiti previsti dallo statuto, il presidente Ercole Botto Poala ha rassegnato le dimissioni con effetto dal 1° gennaio. Da tale data, il ruolo di guida della federazione è ricoperto ad interim dalla vicepresidente, Annarita Pilotti”. (lf / mv)

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