Donazioni e riconversioni, la mobilitazione non si ferma

Donazioni e riconversioni, la mobilitazione non si ferma

Una lista che continua ad allungarsi. È quella dei brand, dei gruppi e delle aziende della filiera moda che hanno deciso di sostenere con donazioni e riconversioni la lotta al CRV. Si tratta in alcuni casi di contributi diretti. E in altri di supporti indiretti attraverso percentuali sulle vendite. Una corsa solidale che vale la pena continuare a raccontare.

Donazioni a ricerca e ospedali

Il gruppo Mayhoola (proprietario delle griffe Valentino, Balmain e Pal Zileri) ha annunciato due iniziative. La prima: l’acquisto di un macchinario per la ventilazione a pressione negativa per pazienti colpiti da Coronavirus ricoverati presso l’Ospedale Sacco di Milano. La seconda: il supporto diretto all’attività della Protezione Civile. Per ogni iniziativa il gruppo ha stanziato 1 milione di euro. Un milione di euro arriva anche dai presidenti di Geox e Diadora, Mario ed Enrico Moretti Polegato. La cifra va a beneficio della Regione Veneto.

Percentuali e dispositivi

Moschino, insieme a Triboo Digitale, sosterrà l’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) della Romagna e l’Istituto clinico Humanitas di Milano. Il supporto avverrà attraverso la donazione del 15% di ogni acquisto effettuato sul portale online fino al 12 aprile. In provincia di Milano scende in campo Conceria Stefania con la donazione di mascherine chirurgiche al personale sanitario della Casa di Riposo San Giuseppe di Castano Primo. Scalte simile anche in Toscana, da parte di Conceria Tuscania, che ha donato 1.000 mascherine alla Casa di Riposo Meacci di Santa Croce sull’Arno.

 

 

Mascherine

Gucci ha invece messo a disposizione del personale sanitario della Toscana più di 1 milione di mascherine e 55.000 camici. In provincia di Varese, BC Boncar (packaging per l’industria della moda) si è parzialmente riconvertita. Produrrà e distribuirà senza lucro 2.500 mascherine al giorno. Lo stesso farà, in provincia di Bari, David Srl, azienda di abbigliamento e pelletteria. Le sue mascherine sono composte per il 98% di cotone e per il 2% di elastan. Pur non potendo essere considerati dispositivi di protezione individuale utilizzabili in ambito medico, sono un supporto che riduce la diffusione delle goccioline di saliva.

Gel disinfettante

I chimici conciari di TFL hanno riadattato parte dei propri macchinari iniziando a produrre una soluzione idro-alcolica in gel. Entro la fine della settimana ne consegnerà 750 recipienti da 5 litri a strutture sanitarie in Francia e Italia.

Intanto in Francia

In Francia continua l’impegno del gruppo LVMH. Il colosso del lusso ha annunciato di aver ottenuto una fornitura di 40 milioni di mascherine dalla Cina. LVMH riceverà una fornitura di 10 milioni di mascherine (7 milioni di tipo chirurgico e 3 milioni di tipo FFP2) alla settimana per un mese. I dispositivi saranno sdoganati e consegnati alle autorità sanitarie francesi direttamente dal gruppo della moda. Il costo di queste operazioni è di circa 5 milioni di euro.

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