Da Moncler a Fendi, da Boxmark a Sarah Flint, l’impegno contro CRV

Continuano le donazioni e le manifestazioni di impegno contro CRV. Moncler ha donato 10 milioni di euro a favore dell’allestimento del centro di terapia intensiva da 500 posti presso la Fiera a Milano. La Fondazione Carla Fendi devolverà 100.000 euro per l’acquisto di ventilatori meccanici per il presidio sanitario Columbus e il Policlinico Gemelli di Roma. Inoltre donerà agli ospedali di Spoleto e Foligno e ad altre realtà sanitarie umbre 10.000 mascherine.

L’impegno contro CRV

Il marchio newyorchese Sarah Flint da quando è nato nel 2013 realizza le sue collezioni di calzature femminili in Italia e in gran parte a Vigevano. Il brand ha scelto di aiutare quella che per tanti anni è stata la capitale italiana della scarpa. Così dal 17 al 24 marzo il 25% dei proventi delle vendite realizzate da Sarah Flint verrà donato ai due ospedali vigevanesi, grazie ad un accordo siglato con Lions Club International. “In questo momento prima di sentirsi bene e di apparire cool, bisogna fare qualcosa di buono”, è più o meno ciò che ha scritto la stilista (che ha studiato in Italia) per spiegare l’iniziativa. Flint sottolinea la sua vicinanza al suo team di artigiani italiani e a tutta la popolazione che “dimostra coraggio e resilienza”.

 

 

Boxmark Leather converte la produzione

Anche in Serbia le aziende della filiera della pelle danno il proprio contributo. Come riportano i media locali, il produttore di interni per auto e sedili in pelle Boxmark Leather ha annunciato di essere pronto a produrre mascherine protettive. Le macchine presenti nello stabilimento di Kidričevo sarebbero già state settate e si attenderebbe solamente la consegna dei materiali necessari. La produzione dovrebbe essere avviata la prossima settimana e coinvolgere tutte le linee. Come ha spiegato l’amministratore delegato Marjan Trobiš a Total Slovenia News, l’azienda produrrà le mascherine solamente per i dipendenti del sistema pubblico nazionale. “Ogni Paese protegge i propri interessi e non consente l’esportazione di questi prodotti – spiega il manager -, quindi noi abbiamo deciso di aiutare la nostra nazione”. (ac/art/mv)

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